IL COMPLESSO PSICHICO

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    Il “complesso psichico”- secondo la spiegazione datane da Andrea – è l‘esteriorizzazione della rete neuronica. Esso segue le leggi e le connessioni del sistema cerebrale, ma ne è in qualche modo svincolato dal fatto di costituirsi come complesso governato anche da leggi e condizionamenti che non riguardano più la bioelettricità del cervello. Mentre la rete dei neuroni si muove ed è orientata e rappresa intorno alla fisicità vera e propria, l’apparato psichico (che è tuttavia emanazione del cervello) è a sua volta attraversato da una serie di leggi, di condizionamenti e di comportamenti, non rivolti verso la fisicità, ma verso l’esterno, cioè la realtà, la Terra vera e propria, l’ambiente in cui il complesso bioelettrico è immesso. Il complesso bioelettrico, il cervello, è immesso in una struttura fisica, quindi soggiace a tutte le leggi della fisicità, e deve continuamente reagire agli stimoli che provengono attraverso il sensorio dalla realtà esterna. Come ha allora reagito il cervello?

    Si è adattato, nei secoli, creando un cuscinetto intermedio che è la reazione agli stimoli mediante la costituzione di un campo di forze intermedio: il complesso psichico, che segue la legge del cervello, ma anche quella del comportamentismo, cioè della realtà socializzata esterna, in cui non solo è immesso, ma con la quale viene in contatto continuo attraverso il sensorio» (CDA 4/1986 pag. 117-118). Ciononostante, (dirà Piancastelli), la psiche tenderebbe in un certo senso a sfuggire al proprio cervello, anche se il soggetto non ne è cosciente: per esempio con i sogni. Anche l’Anima tenderebbe a sfuggire al suo corpo, come accade in certe situazioni paranormali.

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