Sia la nascita che la morte rappresentano due eventi fondamentali per lo Spirito, per cui la morte è un’esperienza da vivere senza drammaticità. In realtà — dice Andrea con una verità assiomatica e paradossale — voi, in quanto esseri spirituali, siete morti nel momento in cui siete nati sulla Terra- (CDA 1/1981 pag. 13), e, completamente ribaltando le prospettive, aggiunge che dal punto di vista dello Spirito, “l’esperienza maggiore è costituita proprio dal fatto di avvicinarsi alla materia, di nascere in essa e di subire tutto il travaglio relativo all’iter incarnativo. La vita stessa, in quanto tale, è già un’esperienza per lo Spirito, assai più della morte, perché la morte rappresenta un evento minimo nella storia dello Spirito, mentre la venuta sulla Terra rappresenta l’esperienza massima”. Su questo aspetto del problema, trattato in modo completamente nuovo, il lettore dovrebbe riflettere bene. Siamo talmente abituati a considerare la morte un fatto triste e la nascita un fatto lieto che a nessuno viene in mente che invece, dalla parte del nostro Spirito, il nascere è un morire e il morire un rinascere!
“Infatti, dice Andrea, nell’incarnarsi c’è un cambiamento di condizione e di conduzione e c’è, in fondo, l’avventura di questa esperienza che può o non svolgersi, in quanto non tutto dipende dall’intenzione dello Spirito, ma dall’effetto dei tanti ostacoli che esso troverà sul suo cammino. La morte invece è un ritorno alla sua condizione naturale” (CDA 3/1986 pag. 90), perché “la società spirituale, per usare questo termine, è completamente diversa da quella terrena. Lo Spirito, ad esempio, non ha bisogno di mangiare né di dormire; non ha bisogno di proteggere il figlio, i genitori, il nucleo familiare o quello sociale; non esistono per lui i concetti di patria, di lingua o di nazione; non esistono problemi economici, politici, geografici. Non esiste nulla di tutto questo. Lo Spirito è autonomo, è autosufficiente” (Raccolta Lez. 28/3/1973 pag. 4). Naturalmente, nello spazio e nel tempo che intercorre tra i due fenomeni della vita e della morte, solo chi svolge un’esistenza attiva modifica ed evolve se stesso.