SPIRITO GUIDA

spirito-guida

(Da: Leggere un Maestro – Breve sintesi della dottrina dell’Entità A, a cura di Carlo Adriani, Maria Calì e Corrado Piancastelli, Monografia CIP, Napoli, 1993, pag. 88 – 90) 

    «Tutte le strutture costituenti l’essenza degli Spiriti sono tra loro identiche» (CDA 6/1988 pag. 238), quindi tutti gli Spiriti sono assolutamente eguali tra loro, e pertanto, «nessuno Spirito dipende da un altro Spirito» (RDX pagg. 251).

    Tuttavia, durante il periodo in cui lo Spirito è incarnato, egli subisce una notevole riduzione dei suoi poteri, una riduzione del suo potenziale financo evolutivo per cui la grande legge spirituale ha previsto che egli venga affiancato da un altro Spirito di evoluzione superiore alla sua, in funzione di guida, con il compito di valutare le varie situazioni di vita e di stimolarlo a realizzare il suo programma incarnativo.

    Andrea avverte che «alcuni dei messaggi di provenienza spirituale potrebbero però non essere del vostro Spirito, ma dello Spirito-guida. La cosa non ha in fondo importanza: lo Spirito-guida è la «memoria vivente» del vostro Spirito. E dico vivente, perché nel mentre il vostro Spirito è condizionato dalle esperienze che state facendo (e durante il periodo di «letargo» non ricorda assolutamente nulla del proprio passato, tranne poi risvegliarsi piano piano via via che il cervello si sviluppa in tutte le sue funzioni), lo Spirito-guida invece è sempre vigile, sa bene chi è, conosce esattamente la sua funzione, i suoi doveri, la sua missione. Orbene, lo Spirito-guida assolve ad un compito insostituibile, così com’è orga-nizzato l’Universo. Infatti, durante un periodo abbastanza lungo della vostra vita, il vostro Spirito non è cosciente e la sua responsabilità diventa minima… Lo Spirito, incarnandosi, si pone su di un binario obbligato e non può andare dove vuole, ma deve seguire la traccia che egli stesso si è prescelto. È però chiaro che possono manifestarsi ragioni e condizioni tali per cui la traccia da seguire richieda aiuto, sostegno, ricordo… Le particolari condizioni della vita possono apparentemente cambiare la direzione del programma: lo Spirito-guida rimette il guidato nella giusta direzione. Oppure possono manifestarsi ragioni tali per cui le esperienze prescelte non vengono affrontate: lo Spirito-guida può raddrizzarle, provocarle, stimolarle, risvegliarle… Poiché è un rapporto bilaterale, il guidato (cioè lo Spirito in quanto essere immateriale) accetta incondizionatamente tutto quanto poi attuerà lo Spirito-guida, nel quale riconosce una superiore maestria, una capacità maggiore. E poiché vi è in lui una maggiore evoluzione ed una più grande esperienza, egli si affida alla sua guida.

    Lo Spirito-guida può decidere molte cose e può anche concludere che l’esperienza del guidato è finita, presentando il conto della morte, per così dire. Può, insomma, intervenire in ogni occasione, per correggere, modificare, senza toccare la libertà primaria del guidato, ma semplicemente assolvendo a quanto fu deciso al momento dell’incarnazione, quando il guidato aveva tutta la libertà. Nel corso della vita lo Spirito non ha tutta la libertà, come sappiamo, e può quindi non essere in condizione di valutare le cose in prospettiva, mentre lo Spirito-guida può farlo» (CDA 5/1980 pagg. 95-96).

    Accanto a questi Spiriti-guida individuali, vi sono gli Spiriti-guida di interi gruppi spirituali.

    «Una volta che lo Spirito ha conosciuto la materia, ma nel senso più profondo, ed ha dentro di sé l’uso della materia in una maniera completamente «appercepita», allora di questa materia può farne ciò che vuole!… Ecco perché vi sono determinati Spiriti guida di tipo collettivo, grandi Entità che guidano un numero enorme di Spiriti… Tutto questo lavoro imponente, in un certo senso, non è esente da responsabilità il che implica in un’Entità una enorme sensibilità sul piano spirituale e sul piano umano dove vanno ad operare questi Spiriti che in fondo si incarnano un po’ sotto la responsabilità di queste grandi guide» (RDX pagg. 120-121). E queste Entità di grande evoluzione «nello svolgere questa attività, rappresentano in effetti la Legge di Dio, svolgono un proprio lavoro spirituale, che diventa un incentivo evolutivo per il loro Spirito stesso» (RDX pagg. 250-252). In questo rapporto grandioso di solidarietà spirituale, nessuno è abbandonato a se stesso durante l’incarnazione.

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