APPELLO AGLI INTELLETTUALI

copertina

Questo libriccino, promosso dalla Fondazione ISUP-CIP di Napoli (Dipartimento Stati Modificati e Stati Interiori di Coscienza dell’Istituto di Socio-Psicologia Umanistica e Psicoterapia consociato con la Scuola Superiore del Centro Italiano di Parapsicologia Umanistica) viene pubblicato con l’auspicio che cada nelle mani di studiosi interessati al problema mente-anima-corpo, sia come scienziati che come filosofi o scrittori.

    Lo scopo è subito dichiarato senza giri di parole: far conoscere “questo” tipo dì parapsicologiaumanistica che è cosa completamente diversa da quanto si può aver appreso da certa letteratura minore, o visto in televisione in programmi divulgativi e devianti che nulla hanno da spartire con questo movimento culturale che è, contemporaneamente, sia scientifico che filosofico. Tra l’altro l’impostazione della parapsicologia umanistica vuole superare la stessa parapsicologia classica e scientifica che finora ha dominato il campo, poiché recupera al concetto di paranormale l’intera area dell’interiorità e della soggettività etica.

    Quando, infatti, parliamo di parapsicologia noi intendiamo, sì, riferirci al paranormale ma, soprattutto, al mistero profondo di una espressività che non può essere ricondotta alla sola attività dei neuroni. Si pensi alla creatività, all’intuizione, alla comunicazione sciamanica, alla ricerca fenomenologica, al simbolismo, alla metafora e, soprattutto, alla pulsione di libertà che, nel solo suo porsi sulla scena esistenziale del soggetto, scardina il principio deterministico di causazione e porta la coscienza — e dunque la soggettività — al più alto grado di possibilità di un essere vivente quale è l’uomo. Tutto ciò ripropone — nell’orizzonte culturale e operativo della parapsicologia umanistica — l’antico concetto di Anima, il cui paradigma concettuale supera la visione dei greci, perché attribuisce a questa struttura, che noi consideriamo retromentale come accade per l’inconscio di Freud, gli attributi dell’autonomia, della coesività, della soggettività e identità della Persona, della conservazione (in quanto in-sé) al di là della morte, poiché la corporeità ha solo una funzione di contatto con la realtà del mondo, essendo quest’Anima l’unica coscienza alta che separa l’essere dal mondo vegeto-animale. Appare subito evidente che, con questa impostazione (suffragata da un altissimo numero di osservazioni) la natura vivente e fisica viene superata dalla natura cosiddetta spirituale, poiché noi saremmo l’Anima, noi in quanto coscienza del nostro esistere e del nostro porci nel mondo. Non dunque un corpo che possiede un’Anima, ma un’Anima che possiede il corpo nel solo intervallo tra la nascita e la morte.

    Una impostazione come questa coinvolge sia la filosofia che le neuro-scienze, la psicologia e l’antropologia, ma necessita, oltre questo momento informativo (non ne abbiamo un altro, né abbiamo il potere dei mass-media) della collaborazione di quanti, interessati a questo tipo di discorso, vogliono darci una mano e anche farci pervenire proposte, aiuti, suggerimenti, collaborazioni, partecipazione.

    Questo appello agli intellettuali viene proposto nella forma inconsueta di un libriccino, perché appare urgente, per alcuni di noi, sviluppare queste tematiche al di fuori dei circuiti magici in cui è caduta parte della stessa parapsicologia, anche per restituire, a questa disciplina, una sua fisionomia e dimensione alta, dal momento che essa è l’unica ad occuparsi di aspetti estremamente importanti della vita e cioè, in definitiva, del costituirsi della coscienza superiore rispetto all’istinto di specie e del destino reale che precede la nascita e segue l’evento della morte.

    Ecco perché abbiamo bisogno che entrino in campo, per così dire, gli operatori ufficiali della cultura (filosofi, neuroscienziati, scrittori, antropologi, fisici, giornalisti specializzati, sociologi, psicologi) affinché tutto il discorso dell’Essere riceva un forte e qualificato impulso. Il paranormale non è ciò che appare nella divulgazione popolare: in un certo senso il paranormale ci accompagna quotidianamente perché rappresenta la modalità, esclusiva della “soggettività” dell’uomo, di trascendere il quotidiano e di consegnarci al sogno, all’interiorità, alla poesia, all’arte ed al desiderio di sopravvivere alla corporeità che invecchia e muore.

    Se la finalità di questo appello si realizzerà, la fase successiva sarà quella di organizzare momenti di incontri e di riflessioni, nonché di verificare l’opportunità di riprendere la pubblicazione della rivista “Uomini o Idee“, pubblicata a Napoli per vent’anni (dal 1958 alla fine dell’80) con le, direzione di Corrado Piancastelli ed alla quale collaborarono studiosi indiscusso prestigio come Penfield, Montale, Quasimodo, Russell, Quinzio, Barberi Squarotti, Saviane, Manacorda, Chiara, Ceccato, Bevilacqua, Barili, Crispolti, Argan, Anceschi, Assagioli, Servadìo, Buttitta, Gramigna, Rea, Celli e tanti altri, oltre a gran parte dell’avanguardia intorno al ’68.

    La stessa linea culturale di “Uomini e Idee” si progetta sul principio dualistico e cioè su una vera battaglia culturale per un discorso neo-umanistico e idealistico, assolutamente laico e di forte pregnanza scientifica e filosofica: un programma di lavoro che dovrebbe interessare chiunque abbia sensibilità verso i problemi della perdita d’identità e di valori cui sembra fatalmente votata gran parte delle persone alle soglie del duemila.

    Vi preghiamo, dopo aver letto il libriccino e se il contenuto interessa, di non lasciar cadere la proposta e di aiutarci nella sua divulgazione per raggiungere il maggior numero possibile di intellettuali: scriveteci o contattateci anche telefonicamente, al fine di poter creare una situazione o un momento di conoscenza e di incontro.

LA SEGRETERIA DELLA FONDAZIONE ISUP-CIP

    La linea di ricerca che prende il nome di parapsicologia umanistica, nasce dal lavoro culturale e di meditazione che da cinquant’anni porta avanti lo scrittore e saggista napoletano Corrado Piancastelli. Piancastelli propone un neo-umanesimo rivoluzionario, fondato sulla paranormalità del soggetto (da qui il termine “parapsicologia”) nello svolgersi delle funzioni mentali superiori (soggettività, creatività, intuitività, simbolizzazione, immaginario, pulsione alla libertà ecc.) ed una filosofia percorsa continuamente dal momento fenomenologico (in senso husserliano), radicato in lui, sperimentalmente e in modo comprovato, sull’interrogazione e sulla risposta interiore il cui formarsi e il cui modo di darsi sono paranormali a tutti gli effetti. Esperienze e modalità consimili, peraltro, sia pure con manifestazioni e risultati diversi, sono frequenti in tutta l’area della creatività: si pensi, pur con le distanze del caso, all’esperienza interiore dei filosofi, all’ispirazione anomala presente nei territori intuitivi degli artisti: tutti ricercatori-sciamani che spesso hanno avuto il coraggio di dichiarare la partecipazione o l’ispirazione — nel loro lavoro — della voce interiore (o daimon) indipendentemente da ogni interpretazione sulla sua origine. Corrado Piancastelli ha diretto per vent’anni la prestigiosa rivista letteraria “Uomini e Idee” e quella di psicoanalisi “Quaderni Reichiani”. E autore di una quindicina fra libri e monografie e di centinaia fra saggi e conferenze; ha vinto un premio “Bagutta Giornalista-Mese”, due volte il “Premio Cultura” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato finalista ad un premio “Viareggio”. Piancastelli è presidente della “Fondazione ISUP-Dipartimento Stati Modificati e Stati Interiori di Coscienza” e del “CIP-Centro Italiano di Parapsicologia Umanistica”.

 

 

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