CARATTERISTICHE DELLA MEDIANITÀ A INCORPORAZIONE.

19) – CARATTERISTICHE DELLA MEDIANITÀ A INCORPORAZIONE.

D. – Vorrei sapere in quale caso il fenomeno della medianità può cessare. Tu potresti a un certo punto decidere di non venire più? Perché?

A. – Dunque, sì! La domanda è certamente interessante. Vi possono essere casi in cui la medianità può cessare per delle ragioni fisiche che potrebbero sconsigliare il proseguimento della “trance”. In questo caso non si tratterebbe di una mancanza di “medianità”, ma di una ragione fisica. Se il soggetto avesse, per esempio, una malattia cardiaca, una malattia respiratoria grave, le “trance” dovrebbero essere interrotte proprio per un fatto meccanico. La respirazione che impegna i polmoni e il diaframma, per esempio, già dà uno spostamento diaframmatico sia pure lieve, dovuto al ritmo assunto nella “pre-trance”. (Questo fenomeno è piuttosto vistoso nella medianità che dà luogo alla manifestazione dell’Entità Andrea – vedi “Premessa” in “Rapporto dalla Dimensione X”, Op. Cit. – Nota GdS.).

Un altro caso in cui la medianità potrebbe scomparire, potrebbe essere quello di un trauma cranico. Un trauma cranico o una lesione cerebrale, potrebbero provocare la sparizione della “trance” la quale, non dimentichiamo, in fondo è sempre dovuta a una forza fisica che, sia pure magnetica, elettrica, o quello che vogliamo, è comunque legata all’equilibrio di tutto l’organismo.

Un’altra causa, però, a mio avviso forse anche più grave del trauma cranico, potrebbe essere il trauma psichico, perché, in fondo, il circuito d’inserimento si basa su di una situazione quasi normale. Durante la “trance” il cosciente e il sub-cosciente del medium vengono in un certo senso messi da parte, vengono esclusi, e lo Spirito comunicante s’inserisce sul circuito dell’inconscio: questa è una cosa che ha la sua importanza. L’inconscio non agisce sulla “trance”, ma è un circuito a parte dove io, per esempio, transito abbastanza facilmente. M’inserisco attraverso un certo circuito mentale, e devo farlo perché devo produrre una voce, devo manifestare certe idee, quindi mi devo servire indubbiamente di qualche cosa, e devo servirmi anche di una parte del cervello perché altrimenti dalla bocca del medium non uscirebbe neppure un suono. Quindi, sebbene il sub-cosciente e il cosciente siano eliminati, tuttavia certe manifestazioni automatiche, che sempre dipendono dal sistema nervoso, devono restare funzionanti, altrimenti non le potrei far funzionare nemmeno io. Dunque, un trauma psichico potrebbe creare certe alterazioni, certe dissociazioni e, in questo caso, potrebbero sorgere delle difficoltà più o meno gravi nelle manifestazioni medianiche, trattandosi di una “trance” intellettiva.

Intendiamoci, per un medium a carattere fisico questo problema non esisterebbe o esisterebbe in misura molto marginale (Per medium a ”effetti fisici” s’intende un sensitivo che produca vari tipi di fenomenologie paranormali, in questo particolare caso il Maestro Andrea si riferisce solo a quelle con esclusione completa di quelle a livello intellettivo. – Nota del curatore) ma per un medium a carattere intellettivo questo sarebbe piuttosto grave. Poi vi potrebbero essere cause di carattere spirituale. A un certo momento, potrei decidere di andarmene perché richiamato da altre ragioni, da altre missioni, da altri interessi più importanti; questo in teoria potrebbe avvenire. Dico subito che non avverrà perché io so che non avverrà, però, in teoria, potrebbe avvenire. Cioè può avvenire con altre entità. Infatti, qualche entità che in passato si manifestava, voi avrete notato che non si è più manifestata perché è stata distolta da altri interessi, ma, nel caso specifico, essendo io lo Spirito-guida del medium e avendo deciso prima della sua nascita tutto questo, perfettamente programmato, lascerò il medium soltanto alla sua morte. Questo è convenuto, è deciso, e a meno che non insorgano i danni anzidetti non dovrebbe accadere nulla. (Che l’Entità Andrea non lasci il medium fino alla sua morte, non significa però che sia possibile fino alla morte l’estrinsecazione medianica.Nota GdS.).

Potrebbe sorgere anche qualche ragione negativa particolare se, per esempio, il medium usasse delle sue manifestazioni medianiche per scopi non leciti. Il “non lecito” non lo intendo nel senso convenzionale della Terra, ma in funzione di certe programmazioni spirituali che abbiamo, e cioè come non essere il medium più adatto a certe manifestazioni. Devo dire che questo sarebbe molto difficile che accadesse, giunti a questo punto, dopo tanti anni, perché occorrerebbero delle giustificazioni piuttosto serie. D’altra parte il medium non ha delle grandi possibilità in questo senso. In fondo, se egli va in “trance” deve sempre servirsi di noi e noi di lui. Una volta in “trance” non è più lui che esercita la sua volontà. Però, è chiaro, il medium potrebbe usare tutto questo per delle manifestazioni a carattere inevoluto, organizzando delle sedute tipo “messe nere” o cose del genere. Dico questo al limite e questo, almenché non fosse programmato a scopo sperimentale, evidentemente mi troverebbe contrario. Dipende sempre dall’intenzione con cui si fanno certe cose. Comunque, queste sono grosso modo le ragioni materiali, spirituali o morali che potrebbero ostacolare la mia manifestazione.

D. – Se dovesse scomparire la medianità, questo potrebbe essere anche in funzione di un beneficio del medium?

A.      – Se cioè la nostra assenza converrebbe al medium come uomo? Non credo. Debbo dire, anzi, che in fondo egli ha tutto l’interesse a farci restare, anche se è vero che egli è un po’ schiavo di questa medianità.; francamente, cioè, egli è in un certo senso costretto a fare questo tipo di sedute e se non le facesse probabilmente ne avvertirebbe l’esigenza a livello inconscio. A parte questo, noi crediamo di essergli stati molto utili lungo l’arco di tanti anni, non da un punto di vista intellettivo, perché, a livello inconscio e per vie un po’ traverse, egli con la lunga consuetudine con noi e con me in particolare, ha assimilato molta della mia attitudine, della mia conoscenza, della mia personalità. E avendola inconsciamente assimilata, egli si è trovato con un bagaglio di preparazione o di sapienza interiore senza averne fatta l’esperienza, in fondo. Egli si è avvantaggiato di tutto questo.

D. – Ma se ne è avvantaggiato come Spirito?

A. – Sì, come Spirito e anche come uomo, a livello inconscio. Mentre stiamo qui, il suo Spirito ascolta la seduta così come l’ascoltate voi.

D. – Ma passivamente…

A. – No! Lo Spirito non è mai passivo. Lo Spirito è sempre attivo, né io potrei mettere uno Spirito in uno stato di passività. È attivo molto più di voi, perché mentre voi la nozione l’apprendete attraverso una via mentale cerebrale (e molte volte potete non capire) il suo Spirito invece assimila autenticamente la lezione, ciò di cui si parla.

D. – Questo avviene anche per i nostri spiriti?

A. – Questo avviene anche per i vostri spiriti, naturalmente. Soltanto che il vostro Spirito partecipa in maniera un po’ diversa, cioè partecipa attraverso la vostra mente. Potreste migliorare enormemente la qualità dell’assimilazione attuando un po’ quello che avviene per il medium, cioè mettendovi in autentica ricezione contemplativa: in questo caso voi liberereste un po’ il vostro Spirito dallo schema mentale. Questo potrebbe essere una cosa molto utile.

D. – Ma, forse, a questo punto verrebbero meno certi elementi di critica.

A. – Sì, indubbiamente verrebbero meno. Verrebbe meno una sorveglianza di tipo umano, conoscitiva, una vigilanza critica di tipo umano che poi, in fondo, è anche nel vostro interesse…

D. – Credo che sia valida la reciproca, a proposito della perdita della medianità in base a uno shock fisico. Cioè penso che uno shock fisico possa anche provocarla…

A. – Sì, in qualche caso, sì! Vi sono casi in cui ciò si verifica.

D. – C’è un esempio storico molto importante a proposito di periodi alternanti di medianità e non medianità: è quello del medium Daniel D. Home il quale stava addirittura per mesi interi, per periodi molto lunghi, completamente assente, senza avere assolutamente alcuna medianità, cosa che poi gli veniva detta in anticipo dall’Entità-guida…

A. – È una medianità “di accumulo” diciamo noi…

D. – Questo era dovuto alle sue esigenze fisiche, dato che egli era malandato di salute, o a una questione di tecnica medianica?

A. – Direi che era ed è una questione tecnica. Ma non direi propriamente nemmeno di tecnica. Esistono certe medianità le quali si svolgono per “accumulo”. Si accumula un certo quantitativo di forze col quale poi si va avanti per qualche tempo; l’individuo poi si scarica e bisogna che si ricarichi. In tutto questo, naturalmente, può agire una debilitazione fisica, così come vi sono dei medium capaci di stare in “trance” soltanto pochi minuti e non di più. D’altra parte, col tempo, cioè con l’invecchiamento del medium, la “trance” diminuisce progressivamente…

D. – Evidentemente lo svuotamento del medium avviene soprattutto quando è un medium a effetti fisici…

A. – Sì, è esatto.

 

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