Conclusione: un impegno di lavoro

Conclusione: un impegno di lavoro

«Stiamo particolarmente insistendo sulla scoperta del vostro mondo interiore e questa è la logica conclusione di una dottrina che è stabile per quanto riguarda la vita l’esistenza dello Spirito e quella di Dio, ma che necessita di un’ulteriore aggiunta. Voglio dire che per voi esseri umani non è importante che ci sia uno Spirito, se poi non lo fate echeggiare dentro di voi; se, insomma, possedete uno Spirito, ma questa vostra interiorità spirituale non appare è come se foste soltanto una materia che vive nel mondo. Da qui la necessità, una volta accettato il principio dell’esistenza dello Spirito, che la mente e la corporeità riconoscano l’esistenza di questo essere spirituale e quindi lo facciano vivere ed echeggiare, lo facciamo muovere, sommuovere, partecipare alla vita del mondo. Ma perché? Perché qui si chiude il cerchio della dottrina, in quanto lo Spirito è proprio venuto in Terra per vivere la vita del mondo, perché altrimenti sarebbe rimasto da questa parte. Dunque, non basta impostare un discorso teorico sullo Spirito, non basta riconoscerne l’esistenza. C’è una parte di voi che sopravviverà alla materia; a questa parte voi dovete dedicare la vostra attività, perché è quella la cosa che sopravviverà e dunque è quella che va alimentata, che va riempita di esperienze, di informazioni, di buona volontà, di desideri. Realizzare la vita materiale, dunque, per destinare il senso di quello che avete capito al vostro interno. E poi tutto questo coinciderà anche col piacere, con la soddisfazione, con la gioia di aver reso qualificante anche le cose più banali del mondo. Il problema, si ripete, è che voi siete soggetti spirituali, siete voi lo Spirito, la cosa cercata siete voi stessi! E quando riuscirete a capire questo, onorerete di più la ricerca del vostro interno, sarete più partecipi, perché non si tratta di far altro che alzare il velo — come avevano ben capito gli anti-chi oracoli — perché è in ciascuno di voi che esiste lo Spirito, perché ciascuno di voi, pensandolo, è lo Spirito che sta pensando. Il paradosso è che essendo Spiriti non vi riconoscete nella cosa materiale e come materia non vi riconoscete nella cosa spirituale. La mia esortazione, quella di ricercare, la vostra natura interiore è, a mio avviso, la migliore ricerca possibile. Non dovete evocare fantasmi, non avete bisogno di grandi medium (o di profeti) per captare un altro mondo. Ognuno di voi, in questa logica, è il medium di se stesso, perché ognuno possiede la propria natura spirituale, perché ciascun vostro Spirito è deputato e destinato a sopravvivere dopo la morte del corpo» (Racc. Lez. 2-6-1991).

Finito di stampare nel mese di luglio 1994 nella Tipolitografia GLAUX s.rt.c. Vico S. Gcronimo alle Monache, 29, – Napoli Tel. Fax. (081) 5516971

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