Conoscenza cerebrale e intuizione spirituale

Conoscenza cerebrale e intuizione spirituale

«Perché si parla di materialità? E, poi, perché si parla di effettuare la ricerca anche attraverso la costruzione di una serie di atti umani., contrariamente ad alcune dottrine che necessariamente vogliono esteriorizzarsi al sublime, al sacrale (alla sublimazione?). Perché l’essere incarnato deve mantenere costantemente il rapporto con la realtà, perché se perdete il rapporto con la realtà è come se foste dei morti viventi… Il diseoprimento, la conoscenza dell’interiorità significa praticamente vedere con la parte spirituale, per poter leggere la realtà non soltanto con gli strumenti della conoscenza cerebrale, ma con gli strumenti dell’intuizione spirituale. Ed è questo che importa, questa intuizione spirituale la quale deve essere utilizzata, accesa, illuminata, senza che si perda il contatto con la realtà del mondo, perché nel momento in cui lo si perde resta questa interiorità sterile, non più collegata con la cono-scenza del mondo». (Racc. Lez. 14-3-1990).

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