(Questo è un brano storico in quanto si tratta dell’editoriale che apre la collana delle cosiddette “Monografie” del CIP nel 1990, nel momento cioè in cui avviene l’assunzione della presidenza del CIP da parte di Corrado Piancastelli medium del Maestro Andrea (Entità A) subentrando al prof. Giorgio di Simone. La monografia è intitolata “Il caso dell’Entità “A” e vi sono articoli dei maggiore esponenti del CIP dell’epoca)
Come nuovo direttore della rivista «Informazioni Parapsicologiche» con la cui sigla si pubblica ora questa monografia e, contemporaneamente, quale nuovo presidente del CIP — Centro Italiano di Parapsicologia, saluto calorosamente tutti i lettori, sia che appartengano alla famiglia del CIP napoletano oppure che, occasionalmente, abbiano acquistato in libreria questo lavoro.
Confesso subito la mia preoccupazione rispetto al difficile cammino che la parapsicologia dovrà percorrere. In tutto il mondo la nostra disciplina sta attraversando un momento molto delicato che i parapsicologi vivono con una crescente confusione dei ruoli e dell’identità, né la parapsicologia riesce più a caratterizzarsi a causa di una crisi che soprattutto ha coinvolto il piano stesso dei fenomeni paranormali ormai sempre più rari, nonché lo stile stesso della ricerca la quale risente soprattutto della necessità di rifondarsi epistemologicamente con assoluta urgenza. Tra l’altro sembrano svaniti nel nulla i soggetti stessi del panorama paranormale, cioè i medium di un qualche spessore e la mancanza, per così dire, di materia prima è di una gravità senza pari, mancando l’oggettualità stessa dei fenomeni da studiare. Parallelamente non è progredita neppure l’istituzione, per cui è diventato difficilissimo approdare a standard metodologici sicuri e a livelli culturali idonei ad affrontare i grandi temi teorici della parapsicologia con l’eliminazione del pressapochismo che ormai impera su tutto e su tutti. La rifondazione della parapsicologia e il ritorno ai grandi entusiasmi ideologici seriamente fondati, appaiono addirittura urgentissimi dal momento che in questi ultimi decenni l’area delle neuroscienze ha ricevuto incrementi e sviluppi tali da rendere obsoleti molti luoghi comuni e creato molte perplessità — sempre in ambito parapsicologico — su varie situazioni paranormali. Oggi, insomma, la fin troppo facile, ingenua e passiva metapsichica degli inizi del secolo, non può reggere, da sola, lo scontro o l’incontro, con la scienza
Da questo insieme di motivi, come è ormai noto, il CIP napoletano sta sviluppando nel proprio interno, la dialettica teorica che si sta diffondendo come «parapsicologia umanistica». Con questa impostazione — che è semplicemente parallela ai fenomeni della parapsicologia classica — è ora possibile affrontare su diverso e più articolato livello, i principi stessi della filosofia scientifica, poiché il discorso del paranormale ora si sposta e si incentra sulla coscienza e suoi stati alterati come già avevano intuito gli antichi e i maestri delle religioni orientali, ma che ora è possibile rivisitare con i contributi delle neuroscienze e della psicologia umanistico-esistenziale. In tal modo si accorpano in una unica strategia teorica, pur con le necessarie distinzioni, le estasi religiose, le allucinazioni della pre-morte con le visioni dei morenti, i fenomeni collegati alle droghe o alle erbe sacre, le somministrazioni di LSD al terminali di cancro a scopo sperimentale, le ipnosi regressive, gli stati di rilassamento profondi, le commutazioni psicosensoriali e le grandi trance a incorporazione, gli studi sull’emisfero destro, la creatività superiore, le intuizioni, le percezioni subliminali, degli stati alterati di coscienza e le relazioni fra coscienza ontologica e la crescita personale, nonché le variazioni nelle aree neuroniche e bio-elettriche cerebrali in rapporto alle emergenze profonde di questa struttura che la parapsicologia umanistica del CIP napoletano propone come lettura e identità dell’Anima.
Al momento questo tipo di lavoro culturale si svolge eclusivamente nel Centro Italiano di Parapsicologia, ma quale fenomenale prospettiva si apre per tutti coloro che sapranno traguardare i vecchi stereotipi della parapsicologia! Naturalmente non è un caso che le nuove proposte partano proprio da Napoli, ma il CIP attraverso la lezione di questa Entità — con cui si apre la nuova serie di questa pubblicazione — non solo ha ricevuto un magistero rivelato, ma anche una vera formazione didattica sulla modalità di accostarsi al paranormale e ai relativi problemi sottostanti e sovrastanti. Il caso dell’Entità A (Andrea) è un tipico caso borderline, qui da intendersi nel senso che si trova al limite fra la vecchia e la nuova parapsicologia. È un fenomeno paranormale accertato e ben dimostrato, come si vedrà nei vari contributi alla monografia preparata dall’intero gruppo di lavoro del CIP; soprattutto è un fenomeno che ha inciso profondamente sulla vita di tutti noi e, credo, sui destini di molti ambienti parapsicologici e sulla svolta umanistica della nostra disciplina.
In questa prospettiva spero che la monografia interessi i vecchi e i nuovi studiosi, ma anche coloro che, al di là dei fenomeni, si occupano di teorie filosofiche: con Andrea c’è solo il rischio della sovrabbondanza. Con questo fenomeno noi partecipiamo non solo ad un evento paranormale oggettivo e oggettivizzabile, ma attraversiamo luoghi interni mai toccati dalla mano dell’uomo e cioè la soggettività e la dimensione di una filosofia che è, nel contempo, anche una cultura del paranormale assolutamente inedita e anticonformista, benché ciò, per motivi di spazio, non sia stato possibile esaminare. E tutto senza contraddire — e in questo c’è un grande orgoglio partecipativo dello staff del CIP — né le esigenze elementari della scienza, né il principio che fu anche di Cartesio, per il quale la conoscenza filosofica (o la filosofia della scienza) è assolutamente fondata e non bisogna aver paura o vergogna di parlarne a voce alta. CORRADO PIANCASTELLI