LA CONOSCENZA DELLA MATERIALITÀ IN AMBIENTI DIVERSI DALLA TERRA.
COME LO SPIRITO VEDE LA TERRA.
(Non è presente la datazione della comunicazione. – Nota del curatore.)
D. – Quindi, quando sulla Terra non esisterà più l’uomo, lo Spirito giungerà alle stesse conoscenze altrove…
A. – Ma certamente! Ma anche adesso accade. Gli Spiriti non passano tutti certamente per la Terra. Voglio dire che non ci entrerebbero, per dire una cosa scherzosa. Ma il piano della conoscenza si svolge anche in altre parti dell’Universo, senza passare attraverso questo tipo di incarnazione. Questa non è una strada obbligata: è una strada.
D. – Quindi potrà avvenire che in un lontanissimo futuro gli Spiriti non avranno alcuna conoscenza della Terra…
A. – Così come non l’avevano prima che la Terra nascesse. Esistevano lo stesso gli Spiriti; basta pensare a questo per risolvere il problema. Forse che prima dell’esistenza della Terra non esistevano gli Spiriti? Se non credete alla favola che la creazione sia avvenuta in coincidenza con quella della Terra, bene, allora gli Spiriti esistevano anche prima, perché anche prima esisteva Dio. Dio non è che si è espresso nel momento in cui è nata la Terra, altrimenti Dio sarebbe datato, cioè diremmo che Dio esiste da tanti milioni di anni; ma Dio è sempre esistito, e quindi è sempre esistito lo Spirito, ma la Terra non esisteva. La Terra, direi, è un qualsiasi accidente fisico dell’Universo, quindi la Terra viene e va, ma le terre vengono e vanno come le galassie, i soli, i pianeti, e quando le coincidenze lo permettono lo Spirito opera in quella zona dell’Universo, come lo sta facendo qui e ora, come lo fa un numero incredibilmente infinito di Spiriti che stanno svolgendo le loro esperienze su altri piani universali.
Il problema è che per capire bene queste cose bisogna un po’ lasciarsi andare al di là della forma. Al di là della forma allora tutto diventa ragionevolmente credibile. Un errore dell’uomo, che poi è un errore obbligato, naturalmente, è quello di dover trasformare le proprie idee, le proprie supposizioni e presupposizioni, compreso le intuizioni, in maniera tale da pensare a un eventuale altro mondo sempre nei termini delle forme umane. E quando si pensa così il problema si riduce e diventa di impossibile soluzione, e anche di impossibile dimostrazione, dirò, a meno che non si accetti per fede, ovviamente; ma se lo Spirito esisteva prima dell’esistere della Terra, la Terra viene a trovarsi in una situazione abbastanza banale, perché non ha più quella funzione primaria che si pensava avesse stando al centro dell’Universo.
Questa teoria, che poi era anche fisica, è completamente sbagliata, la Terra non sta in nessun centro, così come non sta in nessuna periferia, aggiungo subito. È un esistente la Terra, ma provvisorio. Il numero di anni che vive è straordinariamente alto, ma è straordinariamente alto dal punto di vista dell’uomo, cioè di un uomo che è un essere ridottissimo come corpo, e come cervello e come pensiero; e dunque non riesce a concepire nulla che non sia simile a se stesso. Ma l’errore è in questo limite: al voler credere per forza così, perché altrimenti sembra che voi abbiate degli smarrimenti nel pensare. Io capisco lo smarrimento – è naturale che lo capisca!-, voi siete uomini, deve esserci lo smarrimento davanti a un concetto infinito, davanti a un aldilà che, nelle sue forme più alte, vi dice: ma guardate che le cose non stanno così, le cose non sono così limitate come le volete supporre voi per comodità, per adeguarvi meglio a delle credenze. No! Lo Spirito, dunque, esisteva pure prima e dunque la materia, la materialità, il rapporto che lo Spirito ha con la Terra è un rapporto che si risolverà in altro modo, perché già ora e in altro modo
Ma vi siete mai chiesti come lo Spirito vede la Terra? Perché voi vi chiedete sempre, dal vostro punto di vista, come potete vedere lo Spirito. Ma come lo Spirito vede la Terra? Come vede l’uomo? Se riusciste a avere una visione del genere rimarreste completamente sconcertati: è il discorso che io ho fatto qualche volta quando mi sono un po’ azzardato a dirvi che i vostri corpi non sono niente, non rappresentano niente. E dunque che io mi preoccupi dei vostri corpi e delle vostre banalità corporee è un assurdo, e voi non potete obbligare nessuno Spirito a ragionare in questa maniera. È vero che voi ragionate in questa maniera, ma è un punto di vista sbagliato. Noi vediamo i vostri corpi così come voi potete vedere, diciamo, dei batteri al microscopio, così come potete vedere un terreno di cultura in un microscopio. Vi vediamo come larve che si muovono, come cose per niete rappresentative, abbastanza banali, abbastanza deboli, abbastanza informi. E questo dipende dalla distanza. Più ci allontaniamo e più vi vediamo male: cioè finiamo col non vedervi proprio più, cioè col non considerarvi proprio più. Più ci avviciniamo – e per avvicinarci siamo costretti a strutturarci come anima, cioè cominciando ad avere riferimenti più umani-, più ricominciamo a vedere le vostre forme, la vostra natura; a riconoscervi come una forza materiale che si muove su questa estensione che voi avete chiamato Terra.
La vita e la morte, in questa dinamica, rappresentano dei momenti del tutto insignificanti, che voi siate vivi o siate morti per noi è la stessa cosa; che voi siate sani o siate ammalati è la stessa cosa; i vostri sentimenti – la maggior parte di questi-, sono del corpo, sono del cervello, sono dei vostri condizionamenti. Come posso considerare seriamente una sofferenza vostra che nasce soltanto, che so, dalle vostre inibizioni culturali, dall’educazione che avete ricevuto, dal fatto che avete dormito male o avete dormito bene, che avete digerito bene o avete digerito male? Ma vi rendete conto della banalità del discorso nei confronti dell’esistenza di una Forza eterna e infinita qual è la nostra natura spirituale? Del fatto che noi siamo Spiriti che veniamo provvisoriamente in un corpo, un corpo che non ha valore etico, che non ha valore morale, perché si tratta di un fenomeno provvisorio della natura, tant’è vero che – lo dicevate poco fa – tutta la Terra scomparirà?
La Terra è sorta da una nebulosa e ritornerà in questo ammasso di energia; quindi la Terra con tutti i corpi, con tutte le funzioni creative del vivente, con tutti i cervelli che hanno creato le opere d’arte, o che pretendono di scoprire l’universalità, anche questi cervelli, non esisteranno più. Che cosa sopravviverà? Sopravvive quotidianamente l’individuo chiamato Spirito, esistente in un corpo; ma questo individuo è un’altra cosa, non è l’immaginazione dell’essere umano: è una concreta realtà dell’Universo, con altre regole, con altre leggi, con altri principi che non quelli del vostro desiderio, dei vostri bisogni, della vostra immaginazione. Ma non dovete spaventarvi per questo.
Lo Spirito di cui io sto parlando siete voi in questo momento, siete voi che in questo momento mi state interrogando, voi siete questo Spirito! Tu che mi poni la domanda, sei tu, Spirito, che me la stai ponendo; sì, me la stai ponendo trasformando la domanda in una costruzione logico grammaticale fornita di un supporto di energia chiamato suono, che arriva fino a me. Ma all’origine è il tuo Spirito che mi pone la domanda, è questo Spirito che tu riconosci, perché ti stai riconoscendo. Nel momento in cui poni la domanda, tu sai chi è che pone la domanda: sei tu e questo tu resterai dopo. E questo essere che mi pone la domanda, il te stesso, è indipendente dal corpo che sta ponendo la domanda, nel momento in cui la pone.
Il problema, dunque, è dell’autoriconoscimento. Nel momento in cui ciascuno di voi si autoriconosce come funzione spirituale, in quel momento il corpo diventa un essere di secondo o terzo livello rispetto alla funzione primaria della coscienza, che riconosce se stessa Spirito, cioè coscienza spirituale. Quindi non pensiate che il mio discorso sia terrorizzante, non pensiate che una volta morti andiate in un Universo sconosciuto. No! Voi andate nello stesso Universo che in questo momento è presente nel vostro pensiero: il vostro pensiero profondo. Quello è il voi stessi che sopravviverà. Vi saranno delle modifiche, ma non eccessive rispetto al proprio autoriconoscimento, cambierà tutta la prospettiva, per cui lo Spirito appare irriconoscibile se visto in una prospettiva umana. Ma è logico che debba essere così, perché se non fosse stato così voi da secoli avreste riconosciuto il mondo spirituale. Se questo mondo spirituale si è continuamente sottratto significa che è completamente diverso. Questa è la verità.
Io qualche volta mi rendo conto che vi spaventate un poco, me ne rendo perfettamente conto, ma è bene che vi spaventiate un poco, perché lo spavento, la paura, l’incertezza devono farvi riflettera sulla diversità, devono farvi meditare anche sull’importanza della diversità. Voi non potete andare avanti per secoli, com’è accaduto, con un’immagine dell’altro mondo molti stereotipa, molto costruita, sul desiderio dell’uomo: con i suoi paradisi artificiali, con i suoi inferni, con i suoi spiriti che abbiano braccia, gambe e occhi. Lasciate perdere una letteratura la quale vi mostra i fantasmi costruiti in un certo modo! A volte lo Spirito per dare un segno di sé può anche costruirsi in qualche modo e apparire in maniera ingannevole, e voi avete l’idea che lo Spirito sia fatto così. No! Quel fenomeno paranormale, quell’apparizione, quel segno paranormale sono trasformazioni che lo Spirito è costretto a fare per colpire anche la vostra immaginazione, per farsi riconoscere; oppure il fenomeno avviene all’insaputa dello Spirito. Lo Spirito dà un segnale, questo segnale arriva trasformato e voi lo chiamate fenomeno paranormale. Giustamente non potete fare in un altro modo. Ma quel segnale non è l’esatto segnale di origine, è un segnale trasformato; lo Spirito non è fatto così e quando appare così, purtroppo viene banalizzato. È vero che talvolta non può fare altrimenti, ma siate intelligenti da capire questo.
Lo Spirito non può essere fatto in quel modo. Quello è solo un segnale e deve essere decodificato. Lo Spirito sta da un’altra parte, è un’altra cosa. Che poi debba acquistare una forma per farsi riconoscere da voi è un po’ quello che accade a voi quando, per farvi riconoscere dagli altri, vi vestite, vi truccate, vi aggiustate i capelli, oppure perfezionate la vostra voce, oppure vi camuffate caratterialmente in maniera tale che la persona sta da una parte e l’apparizione del vostro corpo, anche da viventi, sta dall’altra. Perché talvolta anche i vostri corpi viventi, fra di voi, sono letteralmente delle apparizioni, mentre la vostra persona è un’altra cosa rispetto a ciò che apparite.
E dunque, per lo Spirito, moltiplicate per cento o per mille questo spostamento d’immagine e troverete che egli invia soltanto dei segnali. Il problema è che molti hanno preso alla lettera questa questione e hanno scambiato il segnale per lo Spirito. Questo è stato un errore dovuto al bisogno umano di rendere troppo materiale l’universo dello Spirito.