(Da: Leggere un Maestro – Breve sintesi della dottrina dell’Entità A, a cura di Carlo Adriani, Maria Cali e Corrado Piancastelli, Monografia 1993, CIP Napoli, pagg. 22 – 23).
ll nucleo fondamentale del messaggio dell’Entità “A” (Andrea) di cui ora cominciamo a parlare, è che noi siamo esseri spirituali che si sono incarnati in un corpo umano allo scopo di sperimentare la realtà della materia e di percorrere la materialità della vita, nel rispetto della vita degli altri, in un continuo processo evolutivo e conoscitivo.
Lo scopo della vita spirituale e dell’evoluzione è quello di cercare la strada da soli e di stabilire con la propria sofferta ricerca, la direzione del viaggio.
Perché bisogna ricordarsi che la percezione dello Spirito non è un dono che si trova alla fine di un esercizio di rilassamento, ma implica un faticoso cammino che può durare tutta la vita ed oltre. Lo Spirito per ritrovare se stesso nella materia, può impiegare più vite, anzi solitamente molte vite, e questo spiega il perché dell’esistenza del processo reincarnativo.
La maggior parte delle persone non ha la capacità di poter apprendere cose al di là del proprio limite.
L’incarnazione della vita è un viaggio esperienziale dello Spirito e deve essere vissuto nell’incertezza dell’arrivo a destinazione. In questo modo l’uomo dà il meglio dell’umano e lo Spirito sperimenta la frustrazione della perdita di Sé ma anche il desiderio di ritrovarsi, sia pure nella materia corporale (Il sorriso di Giano, pag. 115). •Però — aggiunge Andrea — il rapporto di scambio fra gli esseri spirituali ed i corpi consente alla legge di Dio di ampliare gli aiuti a quelli che sono in Terra. Noi, Spiriti disincarnati, possiamo aiutarvi a costruire le mappe le cui strade tocca però a voi di seguire.
Alle mappe si aggiungono gli insegnamenti dei Maestri, dei Profeti, le filosofie, le teologie e tutte le possibili strategie per aiutarvi a trovare la strada. Ma chi trasmette conoscenze improprie si assume grandi responsabilità verso la Legge.
L’Entità Andrea, rivolgendosi a Piancastelli, gli dice: •Ecco perché qualsiasi cosa tu possa vedere o ascoltare, anche se la descrivi, non servirà a nessuno che non sia già predisposto, ma se insisti troppo ne sarai responsabile. Nessuno può sostituirsi all’evoluzione ed al cammino di un altro.
Non è con la suggestione o coi miracoli che si avanza, ma col lavoro personale di sperimentare attivamente la vita• (Il sorriso di Giano, pagg. 201-202).
Ogni persona deve mettersi in cammino da sola, si va avanti unicamente col lavoro interiore personale.
Ecco perché la fede è una conquista, non un dono; ed i gruppi che seguono gli insegnamenti di Andrea dovrebbero diventare gruppi di lavoro e di crescita (Piancastelli).
Infatti, molti sarebbero capaci di recitare Andrea a memoria, ma non saprebbero vivere il suo insegnamento neppure per mezza giornata.