LAURA GERVASIO:”Gruppo di lavoro” di Roma

Relazione tecnica

LAURA GERVASIO

“Gruppo di lavoro” di Roma

L’idea di formare un gruppo a Roma nacque nel 1991 su indicazione di Corrado Piancastelli; Emilia Liotti e Sergio Flainigni si impegnarono ad organizzare un gruppo di ascolto per residenti nella capitale e la loro casa, da allora, è abitualmente il luogo delle nostre riunioni.

In quel primo anno della nostra attività stabilimmo di presentare alcuni capisaldi della dottrina di A. ; infatti, a parte i lettori della rivista CDA che avevano partecipato all’incontro preliminare, nel neonato gruppo di ascolto si prevedeva la presenza di persone ignare sia dei fenomeni medianici che, nello specifico, della filosofia di A.

Per mettere a loro agio questi ” neofiti” furono selezionati come prioritarie, le seguenti tematiche: spirito—anima, la morte, l’evoluzione, la libertà, la reincarnazione.

Inoltre fornimmo, all’inizio di ogni lezione, trascrizioni degli argomenti che sarebbero stati trattati, affinchè l’ascolto delle registrazioni (ciascuna della durata di 20 minuti circa) fosse facilitato.

In quel primo anno si succedettero, in spontanea alternanza, diversi coordinatori, emersi, quasi naturalmente, a causa delle loro competenze ed interessi e furono essi a dirigere i dibattiti che si tenevano per circa un ora e mezza dopo la fase di ascolto.

Il risultato di queste discussioni fu altamente positivo.

Le tante e varie reazioni dei partecipanti, attratti dai complessi temi presentati, si orientarono, in sintesi, in due correnti principali: 1) desiderio di avvicinare gli argomenti in modo semplice e piano; 2) desiderio di approfondimento e/o chiarificazione di alcuni aspetti particolari delle tematiche affrontate.

Fu più semplice rispondere a questa richiesta, in quanto le registrazioni, preparate a Bologna, sono organizzate per argomenti; bastò distribuire agli interessati l’elenco del materiale disponibile.

Quanto al primo problema, si dibatté a lungo e con estrema attenzione sui modi più efficaci per venire incontro a tale richiesta. Il gruppo di Napoli e di Catania, ha saputo condensare nella monografia “Leggere un Maestro”, gli elementi portanti della dottrina senza sacrificare in nulla la chiarezza della esposizione e la correttezza della sintesi e ciò ha aiutato molto i presenti. In tal modo il nostro sforzo, teso a far conoscere la concezione di A , si può dire riuscito.

Nel secondo anno (1992/1993), tenuto conto delle precedenti esperienze, abbiamo scelto brani significativi delle registrazioni, per operare secondo una cultura dello spirito. Abbiamo intitolato il corso: “Crescita della persona ed evoluzione spirituale”, individuando come tappe dell’itinerario, riflessioni su: amicizia. sofferenza, sessualità, interiorità, esperienza della materia.

La partecipazione, fu più attiva e dinamica e così è stato anche per il corso del 93/94 che si è svolto sul tema del cambiamento interiore molto caro ad Andrea.

Questa volta ci siamo organizzati nel modo seguente:

a) contenuti: un incontro preliminare per discutere su una rosa di argomenti e individuare, quelli definitivi;

b) metodologia: durante lo svolgimento del corso, facilitare la partecipazione generale al dibattito e individuare domande significative da sottoporre successivamente ad Andrea.

Questa linea ha ottenuto i suoi frutti.

Nel 94/95 abbiamo rinnovato gli argomenti affrontando il tema: ” dalla parapsicologia dei fenomeni all’insegnamento di A.”; con ciò intendevamo chiarire la finalità umanistica e non fenomenistica del progetto.

Abbiamo confrontato gli insegnamenti di A con quelli provenienti da altre entità, abbiamo integrato questa trattazione con alcuni argomenti riguardanti le nostre esperienze quali la famiglia e la possessività.

Nel corso dell’anno sono emersi interrogativi sulla funzione del gruppo, sulle scelte delle tematiche, sul ruolo del coordinatore, (deve limitarsi a questo compito oppure è tenuto a spiegare?).

Per risolvere questi problemi abbiamo formulato un questionario, distribuito ai soci per conoscere gli argomenti da loro prediletti e per raccogliere suggerimenti sulla conduzione del gruppo.

In base alle risposte pervenuteci ci siamo orientati sia per trovare occasioni di approfondimento su taluni problemi, sia per creare gruppi non numerosi, sia per individuare i modi per collegare la dottrina di A. con la cultura ufficiale.

Per quanto al momento non sia possibile verificare la tenuta nel tempo di questa metodologia, è però indubbio che fin dalle prime battute è nato un rapporto più dinamico tra i partecipanti.

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