Il linguaggio del corpo, dell’Anima e dello Spirito
«Il linguaggio tipico dell’essere umano, che è quello che voi conoscete, nasce da questo connubio.
Le funzioni di filtro e di regolamentazione che vanno a costituire il sistema psichico, sono date dal cervello e dal complesso della struttura biologica umana, che utilizza codici trasmessi per via comunicativa, tra cui principalmente l’insegna- mento del parlare ed il processo imitativo che a sua volta trova radici nelle leggi di ereditarietà. Quindi si ottiene la risposta e l’essere umano pensa e parla secondo questi codici appresi.
Ma ecco che la natura-uomo viene illuminata da un «soffio» diverso, che è il soffio, per così dire, dell’Anima.
Che cosa rappresenta l’Anima in questa intersezione? Rappresenta la cosmicità, la «sacralità», l’eternità, ma non ancora nel senso dello Spirito, ma in quello di un esistente che prescinde dal contingente della lingua, cioè un esistente di tipo genetico, ma alto, di tipo cosmico, che la Terra porta con sè.
Da questo si passa allo Spirito, che è un tipo di soffio e di illuminazione di tipo ancora più alto, fino ad arrivare a quello che è il linguaggio dello Spirito, che intanto ha preso due connotati fondamentali: quelli dell’essere legato ad uno spazio e ad un tempo. È in questa chiave che io dicevo alogico, atemporale o spaziale, perché qui vigono altre leggi.
Lo Spirito non appartiene alla Terra: tuttavia la Terra utilizza lo Spirito e lo Spirito utilizza la Terra.
Lo Spirito non risponde più, come linguaggio, alle leggi di tipo cosmico-universale, nel senso genetico di cui dicevamo, ma risponde semmai ad una serie di altri principi (per così dire ereditari) che sono nella struttura dello Spirito originata da Dio. Risponde ad altre normative, ad altri codici, ad altre classificazioni, per cui l’incontro con la Terra è un incontro di tipo momentaneo. Si incontrano due sfere di leggi o di ambienti: una , proppriamente spirituale e altre che voi continuerete a chiamare universale o cosmica, ma che per me invece è finita, ovviamente, perchè esiste finchè esisterà la Terra. . Nel amomento in cui finirà la Terra finirà tutto ciò che voi avete definito universale o cosmico: sparirà completamente, non avrà più senso. Quando si dice cosmico, universale* si intende comunque di tipo genetico.
Quando però dico «genetico» non intendo semplicemente ciò che viene trasmesso biologicamente dai geni ereditari, ma intendo anche la cultura, i condizionamenti, le regole umane, quindi anche le religioni, i divieti, le modalità del vivere dell’essere umano, la cui trasmissione avviene, sì, anche attraverso la forma orale dell’insegnamento della scuola, che sia familiare o non familiare, o dal contatto umano, ma soprattutto anche dall’insieme simbolizzato che costituisce il tipo di comportamento dell’essere umano. Anche in questo senso io dico genetico.
Per quanto riguarda il linguaggio dello Spirito, quello alogico, alto, esso varia chiaramente con l’evoluzione, però lì vi sono delle strutture più o meno fisse e comuni a tutti. Ed è in questo senso che per lo Spirito si può cominciare a parlare di linguaggio universale (Lez. cit.).