EMILIA LOTTI
Coordinatrice del Gruppo Lavoro di Roma
Saluto ai convegnisti
Il Gruppo di Lavoro di Roma del Centro Italiano di Parapsicologia ha iniziato la sua attività da appena 5 anni, quindi non ha ancora una vasta esperienza, rispetto ai gruppi di Napoli e di Bologna che invece lavorano da decenni. Da tempo, fra alcuni amici del nostro gruppo, andava maturando l’idea di promuovere questo incontro con tutti coloro che seguono l’in-segnamento dell’Entità “A”, presenti in diverse città del nostro Paese. Il caso ha voluto che la data scelta coincidesse con la ricorrenza dei 50 anni della medianità dì Corrado Piancastelli. Risale a mezzo secolo fa l’inizio di questo evento. Per cinquant’anni Corrado ci ha offerto con generosità una produ-zione medianica di alto livello intellettivo e di grande valore spiritua-le, rappresentando un fenomeno rarissimo. Questo incontro vuole, quindi, essere l’occasione di ringraziare Corrado Piancastelli, ma anche di conoscerci, scambiarci le esperien-ze come gruppi e come singoli. Vogliamo confrontarci sui risultati ot-tenuti e sulle difficoltà incontrate, vogliamo raccogliere idee e propo-ste per accrescere la diffusione, la conoscenza del Messaggio di An-drea. L’incontro potrebbe anche essere una buona occasione per stabilire forme di comunicazione periodica tra i vari Gruppi. Per esempio, da alcuni anni, quando arriviamo alla conclusione del nostro programma, siamo soliti invitare a Roma i rappresentanti dei gruppi di Napoli e di Bologna a cui sono collegati anche gli amici di Brescia. Questi incontri di fine programma sono serviti a conoscerci meglio e, oltre a consolidare amicizie ed a crearne delle nuove, ci han-no stimolato nello sviluppo della nostra attività. Questi incontri sono stati utili anche perché ci hanno permesso di conoscere e capire le storie di ciascun gruppo. Abbiamo anche consta-tato che, pur avendo finalità comuni, ciascun Gruppo si muove con modalità diverse e con diversi approcci alle persone. Noi consideriamo questa situazione una ricchezza e pensiamo che, anche per il futuro, vada mantenuta e possibilmente estesa. Rispettare e favorire l’autonomia dei singoli gruppi è fondamentale anche ai fini di allargare l’interesse e l’impegno delle persone per la diffusione del Messaggio.
D’ora in avanti pensiamo che si potrebbe estendere la partecipazio-ne agli incontri di fine programma anche al gruppo già formato a Catania e a quello in formazione a Terni e a tutti gli eventuali altri gruppi di cui auspichiamo la nascita e la crescita. Cosa possiamo fare per incrementare la diffusione dell’insegnamento di Andrea? Sappiamo che molto dipende dall’attività e dalle iniziative dei no-stri gruppi ed anche per questo abbiamo voluto l’incontro odierno. Ma si potrebbe pensare di svolgere anche un’attività organizzativa specifica per aumentare il numero dei soci del CIP. Penso, ad esempio, a riunioni dei soci da tenersi nelle singole regioni o città o zone geografiche d’Italia, dove sono particolarmente concentrati. Questo potrebbe essere un modo per realizzare un programma di più ampia diffusione e discussione delle lezioni di “A”.
Anche recentemente il Maestro ha detto: «L’insegnamento che io vi ho dato supera di gran lunga la conoscenza, la necessità ed il bisogno dell’essere umano. Vi abbiamo dato una serie di informazioni e di notizie che, se bene utilizzate, possono alimentare la vostra crescita».
Si tratta di un ulteriore incitamento a curare la nostra crescita dan-do un significato più profondo alla nostra vita.
Concludo questo saluto, ricordando come ho conosciuto il messaggio di Andrea e come sono arrivata a questa esperienza del gruppo di Roma.
Ho conosciuto il messaggio di Andrea a metà degli anni ’80, partecipando al Gruppo di ascolto di Bologna. La prima volta che ho sentito la voce registrata di Andrea sono rimasta molto colpita, ho avvertito qualcosa che mi vibrava nel profondo.
Ho ascoltato e riascoltato diverse lezioni registrate: ve ne sono di quelle che mi affascinano e mi entusiasmano come, ad esempio,: «Vivere attivamente e attentamente», con l’incitamento a compiere esperienze significative e a vivere da esseri liberi.
Avendo vissuto una vita molto attiva a livello sociale, credevo di rispecchiarmi in quei discorsi, ma dovevo e debbo fare i conti con i numerosi condizionamenti familiari, sociali, culturali, da cui è difficile liberarsi.
Poi Ravaldini mi ha fatto il grande regalo di invitarmi ad una seduta: è stato nel 1987, lì ho potuto parlare con Andrea. Gli ho chiesto come vivere secondo le esigenze dello Spirito e lui mi ha risposto lapidario: «Essere critici con se stessi in ogni momento». Cosa difficile da realizzare; il Maestro indica sempre strade che vanno in salita.
Poi è arrivato il suggerimento di Corrado di tentare un incontro con gli amici di “A” presenti a Roma.
Siamo partiti con un primo incontro conoscitivo, abbiamo discusso su come e su quali argomenti avviare il lavoro e così è iniziata l’attività del gruppo di Roma.
Vi è una seduta registrata che ogni tanto mi ritorna alla memoria. «La Verità sta in voi stessi, cercatela, trovatela». E così anch’io mi arrovello in questa ricerca, cerco di liberarmi dai condizionamenti, ma è tutto difficile. I momenti di gioia e di entusiasmo si alternano con quelli di sconforto, ma non intendo mollare, perché, in definitiva, sento che nella lotta sta il significato della mia vita.