Allegato B
“Istituto di Elettroacustica” di Torino, ora “Istituto Nazionale di Elettrotecnica”
Analisi spettrale del suono della «voce” dell’Entità A” e di quella del medium. (Prof G. Sacerdote, 1971) e analisi con il “voice print” (1973)
Relazioni scientifiche inviate al Prof. Giorgio di Simone – Presidente del Centro Italiano di Parapsicologia di Napoli all’epoca della ricerca: entrambe del Prof. G. Sacerdote, Direttore dell’Istituto.
“…..L’esame del nastro magnetico che Ella mi ha inviato porta alle seguenti conclusioni:
Sono registrati due brani: il primo “Seguire in questo lavoro i fenomeni relativi al processo….” Ed il secondo brano, dopo circa 40 secondi di intervallo dal primo: “Il silenzio dovrebbe essere fatto sempre…..”
La registrazione risulta di buona qualità, la dizione molto chiara. Si richiedeva di indagare con mezzi tecnici circa la possibilità che le due registrazioni fossero relative alla stessa voce.
In queste indagini si parla sempre di similitudine di voce, mai di identità di persone, data la possibilità che esiste di alterazione e di simulazione della voce e dell’esistenza di persone con voci molto simili fra loro.
Normalmente è possibile un’indagine più approfondita nel confronto di due registrazioni quando si presentano alcune parole o meglio brevi frasi uguali: si può ricorrere allora al metodo del “voice print”, largamente usato in analisi di carattere giudiziario. Nel caso in esame non si può ricorrere a questo metodo.
(N.B.: I due tracciati (L’elettroencefalogramma di Piancastell, eseguito nella Facoltà di Medicina di Napoli, Clinica delle Malattie Nervose e Mentali del 2° Policlinico e l’EEG di Piancastelli prima, durante e dopo la trance) sono inseriti nel volume da cui è stato tratto questo lavoro.
Sono stati esaminati diversi aspetti generici: ritmo, melodia della voce e st sono riscontrate differenze significative.
Si sono analizzate diverse vocali ed anche per questo elemento si dà scarsa probabilità che le due voci appartengano alla stessa persona.
Fra gli elementi caratteristici di differenziazione si è esaminato con particolare accuratezza il comportamento fonetico della dentale “t “: si allegano 4 oscillogrammi che dimostrano la significativa differenza di comportamento.
Gli oscillogrammi n. 1 e n. 2 (numerazione in rosso scritta dietro gli oscillogrammi) appartengono al primo soggetto registrato, mentre il 3 e il 4 sono ripresi dal secondo brano registrato.
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…presenti vis…
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…notevole… 3…. tu sempre…
4. …esito di ….
La dentale è rappresentata dalla parte di segnale di piccola ampiezza nella parete centrale dell’oscilligramma.
Si notano le seguenti e significative differenze:
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la ” t” negli oscilligrammi 1 e 2 ha durata assai breve e si presenta informa vocalizzata quasi fosse una “d”;
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negli oscillogrammi 3 e 4 e “T” ha durata notevolmente più lunga e lacomponente vocalizzata è del tutto trascurabile.
Questo rilievo è stato ripetuto su diversi punti dei due brani registrati con risultato sempre analogo agli esempi allegati.
Questo elemento fonetico è particolarmente significativo e, tenuto conto delle altre considerazioni e di altri rilievi, ritengo che le voci siano sufficientemente differenziate e, a meno di simulazione o voluta alterazione, emesse da persone diverse.
Tale relazione è stata poi completata dalla parte sottostante per alcuni chiarimenti chiarimenti. La frase incriminata: “a meno di simulazione o volutaalterazione” è una frase che prudenzialmente scrivo sempre nelle mie relazioni su quesiti riguardanti l’identificazione. Ciascuno di noi può alterare la propria calligrafia, fare delle smorfie per alterare il proprio sembiante e via dicendo:nessun calcolatore elettronico potrà stabilire in modo inequivocabile che due scritti di una stessa persona che sono volutamente alterati, appartengano alla stessa persona.
In ogni caso qui siamo in una situazione diversa da quella che Ella teme, ossia l’analisi stabilisce che le due voci sono diverse e presumibilmente, con alto grado di probabilità appartengono a persone diverse. La mia frase prudenziale si riferisce al fatto che due voci identificate come diverse possono provenire dalla stessa persona.
Non siamo quindi nel caso che persone diverse risultino di voci affini od uguali per imitazione voluta o involontaria di una delle due.
D’altra parte, con riferimento alla mia dell’8 aprile 1971 e ad altri scritti inviatiLe, ho sempre parlato di “elevate probabilità” ma non ho mai parlato di sicura certezza come Ella desidera.
La prego quindi di tener presente le mie considerazioni precedenti: all’analisi le voci risultano diverse, ma un giudizio di assoluta certezza non può essere pronunciato: tutta la letteratura seria che ho avuto occasione di consultare sul problema dell’identificazione della voce stabilisce dei limiti di probabilità.
Tenuto conto dei rilievi tecnici di cui Le ho inviato un campione, posso ribadire nel dare una probabilità molto elevata che le due voci siano diverse.