Bisogni del corpo

Bisogni del corpo

«I bisogni esteriori sono anche necessari perché il corpo ha la sua vita sulla quale il soggetto esercita un vero diritto di proprietà. Infatti durante la vita il corpo è una proprietà in affidamento ed essendo tale non dovreste barattarlo, scambiarlo o inibirlo secondo le regole degli altri, i quali non hanno diritti sulla cosa che vi è affidata. I bisogni li devi riconoscere in base al funzionamento ed alla funzionalità del tuo corpo, non di ciò che gli altri vorrebbero che tu facessi del tuo corpo. Quindi tu devi calarti nel tuo corpo e devi capire che cosa è necessario, perché muovendosi ed agendo, questo corpo possa ogni volta, dall’azione e dal moto, ritornare conseguenzialmente in equilibrio. Naturalmente, siccome il corpo non è estraneo al mondo, ma anche gli altri dipendono dal tuo corpo, l’ideale sarebbe quello di muoverti in combinazione con gli altri. Per fare questo bisognerebbe che il gruppo di amici, il gruppo di amore, le persone che vi vogliono bene, si denudassero per dirsi esattamente di che cosa hanno bisogno uno dell’altro… Ritorniamo così un’altra volta al discorso dell’importanza di scambiarsi, di parlarsi e di unirsi fra persone che abbiano complessivamente bisogni attuabili e consimili, che abbiano limiti elastici entro i quali potersi muovere e non limiti estremi, fuori, dei quali si avrebbe soltanto sofferenza e danno. Per fermare la vostra attenzione sui veri bisogni occorre anzitutto una procedura culturale, la quale implica il passaggio attraverso la nozione e la cognizione che il corpo è una trappola. Ed allora come liberare il corpo dalla trappola di se stessi? Bisogna fare l’analisi storica del proprio corpo, della propria struttura e chiedersi il perché in questo momento si è fatti in questo modo e cosa occorrerebbe perché si fosse più felici rispetto alla situazione attuale. Quindi occorre rimettere in discussione se stessi per ritrovare i veri bisogni iniziali, non quelli imposti dalle regole, dai tabù e dalle convenzioni del mondo, ma quelli che nascono dal proprio corpo denudato… Ciò significa la riproposizione del corpo in una nudità progettuale del mondo, l’essere al mondo come uno Spirito che entra in un corpo nudo e che deve muoversi per vivere la vita della materialità e la vita della Terra». (Racc. Lez. 9-2-1992).

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