Il corpo è una trappola, ma anche un controllo
«Il corpo è una trappola per lo Spirito. Ma attenzione, aggiungiamo anche un altro concetto: il corpo è anche un con-trollo, un freno. Cioè lo Spirito, lasciato completamente libero in un’organizzazione che non è la propria, finirebbe per sconvolgere totalmente la vita stessa del soggetto poiché strariperebbe e lo straripare dello Spirito non è sopportabile dal cervello dell’uomo: cioè il cervello impazzirebbe, perché si troverebbe inglobato in un tipo di logica che non è quella biologica e psichica di quel momento storico. Allora, attenzione! E vero, noi parliamo di ricerca del messaggio dello Spirito, ma non dobbiamo nè parlare (nè consentire) lo straripamento. Bisogna, cioè, che lo Spirito abbia il ruolo di Spirito ed il corpo il ruolo di corpo… Allora disponibilità significa accogliere il messaggio dello Spirito, porsi in contatto interiore con la parte più profonda del sè, ascoltare le vocazioni, i desideri, i bisogni più profondi, le necessità che possono essere sue ma utilizzarle o praticarle anche secondo la logica umana, soprattutto secondo il proprio patrimonio cerebrale. Allora, non via libera, ma via controllata; non utilizzazione della spinta spirituale in maniera anarchica, ma mediata attraverso la funzione che il corpo deve avere di tradurre, sì, ma umanamente, ciò che proviene dalla via spirituale, altrimenti si rompe il delicato rapporto tra Spirito e corpo. (Racc. Lez. 4-12-1983).