EDITORIALE

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(Da: Il caso dell’Entità “A”, Monografia speciale del Centro Italiano di Parapsicologia – CIP, Napoli, Prima monografia 199o) 

    Come nuovo direttore della rivista «Informazioni Parapsicologiche» con la cui sigla si pubblica ora questa monografia e, contemporaneamente, quale nuovo presidente del CIP — Centro Italiano di Parapsicologia, saluto calorosamente tutti i lettori, sia che appartengono alla famiglia del CIP napoletano oppure che, occasionalmente, hanno acquistato in libreria questo lavoro.

    Confesso subito la mia preoccupazione rispetto al difficile cammino che la parapsicologia dovrà percorrere. In tutto il mondo la nostra disciplina sta attraversando un momento molto delicato che i parapsicologi vivono con una crescente confusione dei ruoli e dell’identità, né la parapsicologia riesce più a caratterizzarsi a causa di una crisi che soprattutto ha coinvolto il piano stesso dei fenomeni paranormali ormai sempre più rari, nonché lo stile stesso della ricerca la quale risente soprattutto della necessità di rifondarsi epistemologicamente con assoluta urgenza.

    Tra l’altro sembrano svaniti nel nulla i soggetti stessi del panorama paranormale, cioè i medium di un qualche spessore e la mancanza, per così dire, di materia prima è di una gravità senza pari, mancando l’oggettualità stessa dei fenomeni da studiare. Parallelamente non è progredita neppure l’istituzione, per cui è diventato difficilissimo approdare a standard metodologici sicuri e a livelli culturali idonei ad affrontare i grandi temi teorici della parapsicologia con l’eliminazione del pressapochismo che ormai impera su tutto e su tutti. La rifondazione della parapsicologia e il ritorno ai grandi entusiasmi ideologici seriamente fondati, appaiono addirittura urgentissimi dal momento che in questi ultimi decenni l’area delle neuroscienze ha ricevuto incrementi e sviluppi tali da rendere obsoleti molti luoghi comuni e creato molte perplessità — sempre in ambito parapsicologico — su varie situazioni paranormali. Oggi, insomma, la fin troppo facile, ingenua e passiva metapsichica degli inizi del secolo, non può reggere, da sola, lo scontro o l’incontro, con la scienza

    Da questo insieme di motivi, com’è ormai noto, il CIP napoletano sta sviluppando nel proprio interno, la dialettica teorica che si sta diffondendo come «parapsicologia umanistica». Con questa impostazione — che è semplicemente parallela ai fenomeni della parapsicologia classica — è ora possibile affrontare su diverso e più articolato livello, i principi stessi della filosofia scientifica, poiché il discorso del paranormale ora si sposta e si incentra sulla coscienza e suoi stati alterati come già avevano intuito gli antichi e i maestri delle religioni orientali, ma che ora è possibile rivisitare con i contributi delle neuroscienze e della psicologia umanistico-esistenziale. In tal modo si accorpano in una unica strategia teorica, pur con le necessarie distinzioni, le estasi religiose, le allucinazioni della pre-morte con le visioni dei morenti, i fenomeni collegati alle droghe o alle erbe sacre, le somministrazioni di LSD ai malati terminali di cancro a scopo sperimentale, le ipnosi regressive, gli stati di rilassamento profondi, le commutazioni psicosensoriali e le grandi trance a incorporazione, gli studi sull’emisfero destro, la creatività superiore, le intuizioni, le percezioni subliminali, degli stati alterati di coscienza e le relazioni fra coscienza ontologica e la crescita personale, nonché le variazioni nelle aree neuroniche e bioelettriche cerebrali in rapporto alle emergenze profonde di questa struttura che la parapsicologia umanistica del CIP napoletano propone come lettura e identità dell’Anima.

    Al momento questo tipo di lavoro culturale si svolge esclusivamente nel Centro Italiano di Parapsicologia, ma quale fenomenale prospettiva si apre per tutti coloro che sapranno traguardare i vecchi stereotipi della parapsicologia! Naturalmente non è un caso che le nuove proposte partano proprio da Napoli, ma il CIP attraverso la lezione di questa Entità — con cui si apre la nuova serie di questa pubblicazione — non solo ha ricevuto un magistero rivelato, ma anche una vera formazione didattica sulla modalità di accostarsi al paranormale e ai relativi problemi sottostanti e sovrastanti. Il caso dell’Entità Andrea è un tipico caso borderline, qui da intendersi nel senso che si trova al limite fra la vecchia e la nuova parapsicologia. È un fenomeno paranormale accertato e ben dimostrato, come si vedrà nei vari contributi alla monografia preparata dall’intero gruppo di lavoro del CIP; soprattutto è un fenomeno che ha inciso profondamente sulla vita di tutti noi e, credo, sui destini di molti ambienti parapsicologici e sulla svolta umanistica della nostra disciplina.

    In questa prospettiva spero che la monografia interessi i vecchi e i nuovi studiosi, ma anche coloro che, al di là dei fenomeni, si occupano di teorie filosofiche: con “Andrea” c’è solo il rischio della sovrabbondanza. Con questo fenomeno noi partecipiamo non solo ad un evento paranormale oggettivo e oggettivizzabile, ma attraversiamo luoghi interni mai toccati dalla mano dell’uomo e cioè la soggettività e la dimensione di una filosofia che è, nel contempo, anche una cultura del paranormale assolutamente inedita e anticonformista, benché ciò, per motivi di spazio, non sia stato possibile esaminare. E tutto senza contraddire — e in questo c’è un grande orgoglio partecipativo dello staff del CIP — né le esigenze elementari della scienza, né il principio che fu anche di Cartesio, per il quale la conoscenza filosofica (o la filosofia della scienza) è assolutamente fondata e non bisogna avere paura o vergogna di parlarne a voce alta.

                                                                       CORRADO PIANCASTELLI

Corrado Piancastelli (1930-2014) napoletano, laureato in Lettere, psicoterapeuta di orientamento frommiano, giornalista, è stato poeta e scrittore impegnato oltreché saggista e parapsicologo – caposcuola riconosciuto della Parapsicologia Umanistica. Fu fortemente interessato ai temi metafisici e psicologici concernenti l’esistenza e il divenire dell’Essere, verso i quali praticò un profonda ricerca sia scientifica sia interiore (Piancastelli per esempio si è interessato a lungo di tossicodipendenze e di psicologia su base – appunto –  frommiana), ciò soprattutto come modalità espressiva, esistenziale e sensitiva dell’intera sua vita. Piancastelli è stato presidente sia del CIP – Centro italiano di Parapsicologia sia della Fondazione ISUP (Istituto di Socio-psicologia Umanistica e Psicoterapia) ed è considerato – appunto – il capo-scuola della Parapsicologia Umanistica, cioè di quell’insieme di studi e di ricerche intorno al problema dell’Anima che Piancastelli promosse su basi neuroscientifiche e filosofiche. In questa veste di esperto curò il volume “Proposte per una parapsicologia alternativa” pubblicato dalle Ed. Mediterranee di Roma nel 1988. Nella sua vita vi fu un periodo che non voleva apparisse e fu quando per la Regione Campania si dedicò ai coordinamento dei programmi per il recupero dei tossicodipendenti.

Corrado Piancastelli è stato autore di una quindicina di libri tra i quali il saggio – documento “L’uomo come progetto, “La condizione marginale dell’Angelo”, “Il gesto poetico” ecc. Si occupò di varie biografie utilizzando il metodo psicanalitico (tra queste si occupò in particolare di Berto, Rea, De Filippo). Come presidente del CIP curò quattro monografie su tematiche filosofiche e paranormali, testi questi costituenti i volumi su base annuale del CIP. Scrisse ancora la sua autobiografia “Il sorriso di Giano” (Ed. Mediterranee, Roma, 1991), nel quale per la prima volta rivelò di essere il medium dell’Entità A (Andrea). Compilò inoltre anche due pregevoli libri di poesia (“Ricerca d’immagine” e “Canzoni d’amore per Prodena”). Produsse ancora una ricerca storico – scientifica sullo scioglimento del sangue di San Gennaro. Elaborò inoltre decine di lunghi saggi tutti pubblicati in atti di congressi e antologie varie. L’ultimo suo libro, molto importante per lui, fu ” Il fumatore di pipa”, pubblicato postumo, testo che fu preceduto da un altro libro “In una notte come questa”, riguardante studi sulla visione interiore.

Piancastelli ha diretto per vent’anni la prestigiosa rivista letteraria partenopea “Uomini e Idee”, oltre alla rivista di psicanalisi “Quaderni reichiani”. Nella sua qualità di giornalista professionista ha collaborato alle pagine culturali de “Il Mattino” e “Giornale di Napoli”. In questa veste ha vinto un Premiolino Giornalista Mese, assegnatogli dal famoso Bagutta per un’inchiesta – volume su “La crisi della letteratura meridionale”, Nel 1968 sempre dal Premio Bagutta fu premiato come miglior giornalista dell’anno. Per le sue attività ricevette per ben due volte il Premio Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Piancastelli fu anche finalista al Premio Viareggio per la poesia.    

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  1. Il mondo gira in fretta e attualmente si sta assistendo ad un salto di intensità del sentire di coscienza delle persone. Intendo quelle normali che che incontriamo tutti i giorni. La scarsità dei grandi medium viventi, sta ad indicare un risveglio spirituale generalizzato. L’uomo cerca dentro di se e scopre la via che sta percorrendo. Capisce che il verso è quello che porta all’Assoluto. Le sedute spiritiche con il bicchiere capovolto ,ormai, fanno parte della storia recente. A mio avviso questa situazione è interessante e coinvolgente. Interessa tutti.

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