ENTITA’ EBREA

ENTITA’ EBREA ( TRASCRIZIONE AUDIO )

E certo lo si può riguardare da più punti di vista. Un uomo in nome del suo credo spirituale può rifiutare la vita? rinunziare alla vita? distruggerla questa vita? Certo è difficile ammetterlo. È difficile dire fin quanto questo sacrificio è suicidio oppure se la conservazione della vita deve essere mantenuta sempre alta al di sopra di tutto perché la vita vale più di tutto , non la vita umana certo, ma la vita spirituale. Certamente di fronte alla morte chi in circostanze simili rinunzia alla vita compie un atto di coraggio sapendo che potrebbe salvarsi e non si salva, compie un atto di coraggio estremo di testimonianza. In base a questa testimonianza certo ognuno di noi si inchina, ma fu vera testimonianza? In realtà ciascuno ebreo preso individualmente desiderava forse morire? Certo che no, nessuno ebreo desiderava la morte .Tutti volevano essere salvati. Ma da chi volevano essere salvati? A questo punto cioè io pongo una questione molto cruda, essi volevano essere salvati nel corpo oltre che nello spirito ma prima di tutto nel corpo e l’eventuale intervento di Dio era più inteso individualmente come salvazione del corpo che come salvazione dell’anima, e questo è umano, comprensibile. In altri termini Dio avrebbe dovuto esercitare la sua azione liberatrice salvandoli dai ceppi, e non altrimenti si può spiegare questo salvamento perchè in quanto alla salvezza di ordine spirituale quella era evidentemente già scontata a priori, cioè a dire il fatto che una volta che morti Dio tenesse conto del loro strazio umano e come è accaduto  del resto cioè a dire la salvezza dell’anima era un fatto già scontato era un fatto già implicito. E poi la misericordia della legge di Dio è tanto grande che certamente doveva ed ha compreso tutti quelli che sono morti in quel modo o quasi tutti e dunque evidentemente esisteva di fatto una paura di morire fisicamente dal lato umano giustificabilissima. Ma questa paura poteva essere eliminata Indubbiamente con un’azione che però veniva considerata un tradimento spirituale sìcchè evidentemente un’autentica controversia non facilmente risolvibile. Ora io dico questo: l’errore fu Indubbiamente un errore di natura psicologica ma la morte in sé rappresentò una punizione indubbiamente ingiusta e barbara ma la cui responsabilità è solo parzialmente degli assassini o degli esecutori, ma è una responsabilità che investe una razza e cioè a dire in questo caso la stessa razza ebraica non va esente da responsabilità ma evidentemente il giudizio sulla razza è un giudizio fuori senso fuori bersaglio, perché quando si accusa una razza non si accusa nessuno , non si accusa che la fatalità che il destino che ha  dato a una razza un certo tono un certo timbro, individualmente voglio dire  nessuno di loro fu responsabile così come individualmente nessuno di voi oggi è responsabile sia pure fino ad un certo punto di quello che accade ma c’è una responsabilità totale ovvero un fatto che va preso nella sua totalità e di questo fatto è responsabile appunto una intera razza un intero paese o una intera civiltà. Ora a questo punto vorrei farvi ascoltare quello che dice l’entità attraverso di me. Lei dice esattamente questo: in verità se è pur vero che vi è stata una parte di responsabilità e cioè una coercizione che io avrei , direi, esteso sul libero arbitrio della comunità, è pur vero che probabilmente le cose si sarebbero messe male lo stesso perché i nostri avversari avevano dato delle garanzie ma queste garanzie in fin dei conti erano tali solo in teoria. In fondo essi sapevano bene che la nostra abdicazione non poteva che essere formale, non è possibile che 4 o 5 10 o 20 milioni di ebrei improvvisamente una mattina si mettano in fila a farsi benedire da un vescovo cattolico e diventano cattolici, perché i nostri avversari non intendevano poi per la verità veramente colpire noi in quanto ebrei, tali, ma colpire noi in quanto portatori di certe idee di certe strutture economiche, di certe mentalità economica sociale politica letteraria ideologica. Essi intendevano colpire il nostro modo di pensare di intendere l’economia l’umanità e quindi certo noi non potevamo allora far altro che abdicare in tutto, ma abdicando soltanto in materia religiosa in realtà restavano con tutte le nostre mentalità anche i nostri difetti, è la nostra ideologia sociale ed economica ed era questa che in definitiva sì intendeva colpire e poi c’era un’altra cosa, la commistione fra razza germanica e razza ebraica che veniva riguardata con estremo sospetto e pericolosità da parte dei responsabili della nazione ospitante, perché in definitiva si pensava ad un declassamento della razza germanica dati i frequenti matrimoni che si avevano nei membri della nostra comunità con i membri del popolo. Ora dunque la situazione era molto complessa e non era una situazione solo formale quanto di fondo. Ora di fronte a questa situazione cioè al pericolo che le cose non mutassero affatto, non poteva che rimanere una scelta maggiormante  dignitosa, cioè noi abdicando, abbandonando la nostra religione non soltanto ci mettevamo contro il nostro Dio ma non avremmo salvato probabilmente neppure le nostre teste e non le avremmo salvate ma anzi avremmo mostrato al mondo intero di essere fuggiti, fuggiti dalla nostra religione nell’inutile tentativo di salvarci la vita, vita che poi probabilmente ci sarebbe stata tolta egualmente. Ora non restava che un atto di suprema dignità, tanto più che, riferendomi a quello che accadeva nella mia zona, cioè proprio direi nel paese tedesco, vi erano stati altri esempi di deportazione e di massacri che si erano avuti in altri paesi che erano stati sottoposti ad occupazione in quel periodo e cioè all’Ungheria alla Polonia e ad altre zone dove i nostri confratelli erano stati egualmente deportati e dove si erano avuti stermini anche fra i vescovi cattolici che avevano prestato direi il loro pastorale appoggio per salvare quelli che volevano convertirsi alla nuova religione e cioè in definitiva non esisteva alcuna garanzia  che le cose si sarebbero messe bene. Ora c’è una cosa però che qualcuno può dirmi e che si poteva fare, un sollevamento armato, ma il sollevamento armato era una pura follia , anzitutto vi sarebbe stata una rivolta di sangue in piazza, ma poi cosa potevamo fare noi?, in fin dei conti noi non eravamo un esercito, ciascuno di noi aveva il suo gruppo familiare, il suo lavoro. Dove si potevano prendere le armi in un paese militarizzato e sorvegliato continuamente dalla polizia? Non si potevano prendere armi e dunque ci saremmo esposti ad una maggiore ira mentre poteva restare la probabilità che veramente non si addivenisse a un massacro così totale perché sembrava impossibile poi che veramente si potesse uccidere tanta gente senza nessuna ragione apparente o senza nessuna ragione veramente fondata sul piano umano.

A questo punto sarà bene che interveniate anche voi altri se intendete intervenire, la comunicazione è provvisoriamente  finita .

D: io vorrei fare una domanda un pò portavoce di altri fratelli, però ritengo che sia stato in parte superata da quando stato detto adesso. In effetti sulle linee un po’ più generali In questo modo: come concilia l’entità il senso che ha che ha avuto in genere il popolo ebreo del commercio, cioè questo suo adattarsi facilmente ad un’attività materiale quale il commercio, l’ attività mercantile con gli alti principi religiosi e sulla religiosità che ha accompagnati da millenni si può dire. Ritengo che si debba riferire ad un livello spirituale di un certo tipo piuttosto caratteristico, solo in quel modo si può giustificare questa conciliazione. Comunque vorremmo sentire questa prima risposta.

A: dice l’entità: effettivamente col passare dei secoli vi è stata una decadenza, vi è stata una decadenza che però trova delle valide attenuanti , siamo sempre stati un popolo disperso un popolo che ha dovuto sempre badare a difendersi ed ha dovuto cercare di accumulare dei capitali per poter fronteggiare le molteplici situazioni in cui si sono poi trovate durante la storia di millenni le comunità sparse per il mondo. Ognuno di noi ha dovuto badare a se stesso ha dovuto rinchiudersi in se stesso in autodifesa. Questo ha portato automaticamente a creare dei gruppi familiari che poi sono diventati dei gruppi economici. Cioè a un certo punto ed egoisticamente la ricchezza e la forza economica ha posto la famiglia ebrea in condizioni di autosussistenza senza dover dipendere da nessuno, e questo naturalmente è stato direi un fatto negativo che ha agito su di noi perché vi è stato un declassamento spirituale, vi è stata una presa di potere, vi è stata insomma un indirizzo politico rivolto all’economia e quindi all’arricchimento con diciamo così un impoverimento di una certa nobiltà che però è rimasto nella ideologia perché in effetti voi troverete degli ebrei ricchi ma degli ebrei che hanno una salda fede nel Vecchio Testamento e nella parola di Dio , cioè nonostante gli agi e nonostante tutte le controversie la fede è rimasta, la fede nel vecchio Dio è rimasta intatta in tutti quanti. E questo è un po’ un miracolo in fondo se vogliamo

D:  è questione però di definire bene questo tipo di fede  perché potrebbe essere un senso di solidarietà di casta nazionale che si accentra appunto intorno a questa idea fulcro insomma che prende così per comodità , assume il volto del Dio ebreo e che non è altro un elemento catalizzatore veramente che tiene uniti gli ebrei proprio perché è un popolo disperso

A: è anche  questo anche questo. Ma se noi avessimo avuto una terra se avessimo avuto uno stato, tutta la nostra politica economica sarebbe stata ben diversa, in fondo noi siamo sempre stati degli estranei in casa d’altri e siamo stati un poco dei ladroni, abbiamo cercato di impadronirci di tutto quello che era possibile per fortificarci, per poterci difendere, per non dover chiedere aiuto a nessuno. Ma io credo però che la fede in Dio sia stata sempre una fede  sincera .E’ vero anche che è stato un poco un ideale catalizzatore come tu dici, ma che ci ha tenuti uniti in ogni caso. Veramente io dico che l’ebreo crede in Dio sinceramente ,cerca di rispettare la sua volontà, ma il Dio del Vecchio Testamento non è il Dio del Nuovo Testamento e forse agli  ebrei  ha nuociuto proprio l’assenza del nuovo Dio. Il Dio del Vecchio Testamento era un Dio in fondo forte, un Dio più egoista, un Dio anche più malvagio e crudele

D: ecco perchè parlavo di livello spirituale

A: il Dio del Nuovo Testamento è stato il Dio del perdono il Dio della povertà il Dio dell’altruismo, ma ci siamo trovati costantemente di fronte a questo Dio nel Nuovo Testamento che ci è apparso sempre travestito, con la maschera grottesca e finta di una pietà e di una misericordia che in realtà sulla terra non c’è mai stata. Ci siamo trovati da una parte col nostro Dio  vero che era nel mondo e con un Dio teorico quello dei cristiani che non era più sulla terra perché la cristianità noi non l’abbiamo mai trovata in terra in fondo perché anche da parte della chiesa non vi è stato altro che opposizione, continua, crudele, vi è stata su di noi l’accusa di omicidio del Dio vivente, siamo stati accusati di avere ucciso il Cristo, verso di noi non c’è mai stata una parola di amore. Ora dunque non siamo stati perdonati, se c’era qualcosa da perdonare, nonostante che il loro stesso Dio vivente avesse perdonato tutti dalla croce. Ora qual Dio dovevamo noi amare? il Dio dal quale eravamo tenuti lontano, lontanissimo, attraverso il quale eravamo stati perseguitati? perché le nostre persecuzioni non sono state solo quelle delle dell’ultimo conflitto, noi abbiamo sempre avuto persecuzioni di ordine politico e religioso e gran parte di queste persecuzioni si sono svolte attraverso i canali della chiesa, cioè a dire l’opposizione è  venuta dalla piazza,  l’opposizione è venuta dall’ ambito teologico e più in alto attraverso la via politica, sicché scacciati noi siamo stati da vari stati ma in questi stati operavano quasi sempre le forze cattoliche che minavano la nostra sicurezza. Ed ecco che noi abbiamo dovuto difenderci sempre e per sempre, e dunque perché dovevamo abbracciare questo Dio così detto della bontà? quando la religione stessa non ci ha mai offerto testimonianza di questa bontà.

D: risaliamo un po’ alle origini, siamo d’accordo per quello che è successo dopo, dopo decenni dopo secoli ma riallasciandoci un po’ anche quello che ha detto il maestro Andrea prima in fatto di attaccamento alla vita prima    che all’’attaccamento della vostra idea di vita spirituale. Io vorrei dire che mediante la stessa predicazione di Cristo perfino allla sua morte voi avete sempre aspettato un Dio terreno cioè un Dio che fosse il dio della terra che vi desse un regno sulla terra, quindi già dall’inizio voi avete respinto un regno dei cieli e questo stesso fatto vi ha portato poi alla persecuzione anche ammesso che poi sul piano pratico il cristianesimo ha avuto le sue pecche è andato sempre più degenerando a quei principi, principi della misericordia della pietà umiltà e via dicendo. Dunque c’è stato sempre questo attaccamento al fattore terreno, materiale, fin dall’inizio aspettavate non un Messia ma un re un vero re che addirittura vi liberasse dai romani almeno storicaente questo questo sappiamo, quindi Cristo è stata una delusione per voi

A: certo, certo l’ha detto l’entità che continua: sì Cristo  è stato una delusione, per la verità è stata una delusione che è continuata anche dopo. Ora essendo anima non ho più ragione di difendere una o l’altra religione perché qui non ci sono più religioni ,ma Dio è lo stesso, quello del vecchio e del Nuovo Testamento, ma sul piano storico mi tocca dare una difesa, probabilmente questa difesa risente del fatto che ho lasciato la Terra da poco e forse in me c’è  ancora una vecchia e logora anima ebrea.  Forse certo in me c’è ancora un senso pieno di solidarietà verso i tanti milioni di morti ebrei, e per questa ragione sul piano umano cerco delle giustificazioni che siano anche storiche. Cristo fu una delusione e naturalmente lo è stato anche dopo con conseguenza logica perché il dopo lo abbiamo visto non è stata che una continua persecuzione a noialtri anche da parte di cristiani. Quindi dopo è giustificabile però sembra legato al prima cioè come conseguenza logica. Cristo fu una delusione perché noi aspettavamo praticamente l’incarnazione di questo Dio, i profeti ce l’avevano detto, eravamo tutti in attesa, questo Dio doveva ripristinare la gloria di Davide, doveva ridarci la sicurezza, riportarci uniti, darci la libertà spirituale, darci una forza. Ma non si deve dimenticare che tutte queste nostre richieste si svolgevano anche in un momento in cui eravamo sottoposti a dominazione romana, cioè in definitiva noi non potevamo superare questi ideali col bisogno di essere anche liberati dalla schiavitù romana e non vedo per quale ragione non doveva essere così. In fondo noi non aspettavamo soltanto un Dio spirituale, e non lo aspettavamo perché il dio spirituale ce l’avevamo già, avevamo il dio del Vecchio Testamento, avevamo il nostro Dio che era il Dio in fondo di tutta la terra, e c’era già. Da un Dio venuto in terra che cosa si richiedeva? Sì richiedeva la giustizia, sì richiedeva che mettesse ordine, sì richiedeva che con la sua stessa e sola presenza riportasse la spiritualità e la pace, non soltanto la spiritualità come dottrina, ma la pace la giustizia o cos’altro noi dovevamo aspettarci da questo Dio?  Ora questo Cristo è venuto  a darci una predicazione, una predicazione della quale noi non avevamo molto bisogno ad essere sinceri, è vero, nei confronti del Vecchio Testamento il Cristo porto’ alcune innovazioni fondamentali ma queste innovazioni fondamentali erano molto strane, perché in un momento in cui il nostro popolo era occupato militarmente economicamente psicologicamente, questo Cristo ci venne a dire di perdonare i nostri nemici, ci venne a dire di dare a Cesare quello che era di Cesare, ci venne a dire di non ribellarci perché Dio ci avrebbe pensato perché Dio sa tutte le cose, ci venne a fare insomma un discorso che a noi popolo oppresso non si doveva fare perché noi eravamo in quel momento uno fra i tanti popoli, si capisce, d’Europa e del mondo, eravamo un popolo oppresso privato della libertà e noi non aspettavamo invece che qualcuno che prendesse l’esercito romano con i suoi governatori e li buttasse nel Mediterraneo. Noi soltanto questo volevamo perché da un punto di vista spirituale avevamo già una forte dottrina. Ora ci trovammo di fronte a questa situazione: i gran sacerdoti non facevano altro che complottare con i governatori romani, viaggiavano, si erano arricchiti, avevano concubine, il popolo moriva di fame e loro ingrassavano. Nei loro banchetti vi erano sempre presenti gli alti ufficiali romani il governatore di Roma, e il popolo era lì che guardava. Quindi il cosiddetto culto di Dio, la cosiddetta casa di Dio invasa dai mercanti non era la casa ebraica, era la casa dei sacerdoti i quali erano politicamente compromessi con Roma e la situazione era tesa così come potrebbe accaddere oggi nel vostro paese, tal quale. Se qualcuno viene in casa vostra e la fa da padrona e si prende la vostra moglie la vostra figlia, e l’usa e la consuma a suo piacimento e tu devi servire il nuovo padrone a tavola, non cerchi qualcuno che ti liberi da questa schiavitù? e se qualcun altro viene in casa tua a dirti: perdona i tuoi nemici, dà a quest’uomo quel che gli spetta, bacia l’altra guancia del tuo nemico, tu come reagisci a questa situazione? Questa fu la situazione che si svolse allora, questo venne a dirci il Cristo. Ora certamente non era nella sua intenzione dire questo, certamente, gli credo, certamente Egli parlò come forse saprete più per i posteri che per gli ebrei, ma se così è stato. tanto è vero che il cristianesimo non esiste proprio dove in fondo vi è stato Cristo o esiste in minoranza. Negli ebrei non esiste un principio cristiano nel senso biologico ecco. Dunque non venne per parlare a noi, venne per parlare ad altri, a maggior ragione dunque noi non potevamo accettarlo perchè non era venuto per noi, ma anzi egli stesso ebreo, in fondo, poteva anche essere considerato un traditore da un punto di vista della razza, perché in fondo invece di aiutarci non fece nulla, ci aiutò con la parola di perdono, ci consigliò la prudenza, ma noi questa prudenza l’avevamo già tanto è vero che non ci eravamo ancora mossi per fare alcuna rivoluzione. Ecco dunque la situazione era quella, una situazione marcia sulla quale a un bel momento spuntò fuori questo giovane ebreo un po’ visionario il quale ci venne a fare questi discorsi, dico ci venne a fare ma io non c’ero naturalmente a quell’epoca, dico venne a fare al mio popolo questo discorso che non poteva essere accettato per molte e fondate ragioni perché noi veramente aspettavamo qualcuno che ci liberasse dalla situazione veramente ignobile in cui si trovava il nostro paese.

D: però effettivamente quello che hai detto in un certo senso conferma dimostra una volta di più che il popolo ebreo a quell’epoca naturalmente era refrattario a un salto qualitativo di natura spirituale , era ancorato , statico alla propria visione di Dio ai principi spirituali

A: è facile essere ancorato a principi spirituali con il ventre pieno

D:  che significa questo ?

A: significa molto, è facile fare gli spiritualisti quando si è sazi è difficile quando si è digiuni, io credo che non c’entri la qualità spirituale in questo discorso.

D: c’entra una certa potenzialità una certa possibilità di crescita perché una certa possibilità di evoluzione ci deve essere, perchè noi comprendiamo sul piano umano la vostra fede in un condottiero di natura terrena questo sì, però è un fatto veramente paradossale che la parola del Cristo cioè la dottrina del Cristo abbia convertito atei, moltitudini di atei mentre è stato da voi considerato una delusione o addirittura un ribelle voi che avevate già l’idea di Dio Ecco perché dico a un certo punto questo, questa idea di Dio era forse troppo  polverosa, troppo statica

A: no, guarda no, non è questione di polverosità, è stato facile seminare il cristianesimo in paesi senza tradizioni, quali l’Europa occidentale, in paese pagani, molto più difficile in paese di grande e pesante tradizione qual è l’oriente e quindi dall’Africa in poi sino al vecchio Oriente , è molto facile sul piano pratico,

D:  molto facile si sul terreno umano si , ma mi riferivo a un’altra cosa che voi se avevate veramente in seno un’aspirazione un’idea spirituale dovevate anche essere di conseguenza più pronti ad accettare uno sviluppo di questa idea che vi veniva dalle parole del Cristo

A: ma le parole di Cristo non sai cosa significavano per noi, significava per noi portare per noi in piazza le nostre figlie! ma tu hai mai visto l’ esercito romano quando invade cosa fa? tu parli oggi a 2000 anni di distanza, ma tu non immagini l’esercito di Roma che cosa significava quando invadeva un paese! significava morte eccidi soprusi, significava calpestare i diritti di famiglia, significava calpestare chiese e templi, significava trucidare a morte chiunque,! questo era Roma o credi forse che Roma sia stata la grande civiltà che leggi nei libri , questo è stata Roma, e dunque cosa dovevamo fare? porgere l’altra guancia? perdonare i nostri nemici? non si poteva perdonare, ognuno di noi, ogni ebreo aveva anche allora qualcuno trucidato qualcuno ucciso

D: Sì vabbè questo possiamo riconoscere esatto quel periodo di  occupazione romana, ma spostiamoci più avanti nei secoli

A:  devo però anche aggiungere una cosa a difesa di tutto questo e che in fondo poi il popolo ebreo lo accolse anche bene in fondo il Cristo, per la verità, perché….. ora limitandoci soltanto alla sua morte, .. non fu il popolo a volerlo uccidere, quindi come fatto puramente materiale vero e proprio non fu il popolo, nemmeno il popolo sobillò i sacerdoti, fu una questione puramente politica In effetto i gran sacerdoti potevano anche risparmiarsi l’uccisione del Cristo se avessero profondamente capito il loro stesso popolo, cioè quel popolo in fondo che si idealizzava e semmai rendeva, diventando cristiana, più problematica e lontana una rivoluzione. Fu un errore gravissimo da parte dei sacerdoti fare uccidere il Cristo, perché la presenza del Cristo poteva significare per loro e per Roma un rimando chissà quando di un eventuale rivoluzione, quindi fu un errore anche psicologico e semmai gli ebrei non c’entrarono per niente, io ti ho detto i motivi per cui gli ebrei non sono diventati cristiani non che odiassero il Cristo, non lo accettarono ma non lo odiarono mai per la verità

D: anche qua devi spiegarmi il perché

A: perchè non sono diventati cristiani

D:anche nel proseguo dei secoli quando hanno visto la qualità hanno toccato con mano quello che era l’elevatezza del pensiero Cristiano non lo hanno a un certo punto, non sono usciti dalla loro tradizione, dal loro angolo

A:  elevatezza tuttavia impraticabile  del pensiero cristiano

D: che ha dato dei martiri dopo tutto ha dato dei sacrifici non inferiori a quelli avuti sotto la dominazione romana da parte degli ebrei

A:  ma guarda ti sbagli se credi che i sacrifici valgano a convertire il prossimo ti sbagli , non è questo, si capisce il cristianesimo ha avuto i suoi morti i suoi martiri i suoi Santi come li hanno avuti tutti gli ebrei o li hanno avuto i buddisti, non ha importanza questo, non ha importanza, chiunque crede sinceramente nella propria fede può morire per questa fede e con tutto il rispetto del mondo intero, il cristiano che muore per il cristianesimo è da rispettarsi come il buddista che muore per Buddha, quindi non è questo,. l’impraticabilità della massa, ora non ti dico che sia impraticabile l’ebraismo naturalmente, ti dico soltanto che il gioco valeva l’altro in fin dei conti non c’era da guadagnare niente nel cambio, solo questo io voglio dirti

D:  non è che ci divide un certo malinteso , io sposto la questione sul piano ideale sul piano della qualità spirituale stessa

A: Io devo risponderti che devo mantenere questo punto di vista perché gli ideali valgono per i singoli non per un’intera razza di milioni di uomini, con un milione o 2 o 50 milioni di uomini alle spalle il ragionamento deve farsi anche sul piano umano quando si è in terra, da spirito posso darti ragione da uomo ebreo non posso darti ragione

D: questo è molto, questa è una conclusione che soddisfa l’una e l’altra cosa

D: vorrei chiedere anche un’altracosa

A: si , va bene , ma l’entità deve  anche andare via, quindi concludiamo con l’entità poi continuiamo per conto nostro semmai

D: tornando al discorso iniziale ma la lotta contro gli ebrei è stato impostato dal movimento nazista oppure c’era qualche capo nazizta che aveva dei motivi direi personali di portare avanti questa lotta………..

A  vedi, l’entità risponde ancora brevemente poi la conversazione può essere eventualmente ripresa anche la prossima volta se lo credete ,…..dice che la questione ebraica non è sorta praticamente con l’ultimo conflitto è una questione molto vecchia

D:  questo sì ma io mi riferivo indirettamente a Hitler se lui aveva motivi personali per spingere questa lotta insomma

A: dei motivi personali non credo ,motivi personali, non personali , motivi semmai economici ideologici che sono stati la maturazione la conclusione di tutta una serie di fatti individualmente Hitler non ce l’aveva con noi dice l’entità, non ce l’aveva con noi, individualmente nessun altro capo ce l’aveva con noi, erano ragioni di principio , ragioni diciamo più valide sotto un profilo generale mai individuale, anche se sì ebbero odi personali cioè anche se poi l’esercito o la polizia fu condizionata ad odiarci, si trattò sempre di episodi di casi, ma individualmente non ci furono mai delle situazioni personali contro di noi

D: Certo che il popolo o tedesco si ritrovò anche una certa coincidenza di un certo sadismo e poi hanno accentuato queste cose

A: si può dire questo che l’ideologia trovò il terreno fertile in un particolare, in una una particolare conformazione psicologica del popolo tedesco perché la stessa ideologia o gli stessi principi probabilmente non avrebbero trovato terreno fertile in un’altra nazione, questa fu la fatale coincidenza. Ritengo che gli eccidi sarebbero stati egualmente se per esempio al nostro posto vi fossero stati non so i negri per esempio, sarebbe stato lo stesso avrebbero ucciso i  negri,  quindi era un pò la lotta contro l’intrusione della razza, un’intrusione naturalmente che aveva dei vestiti ben definiti e colori ben precisi, quindi economici politici ideologici….

l’entità vi saluta …..se c’è qualche altra cosa ditemi …

seconda parte

A: l’entità presente è un’entità la quale è vissuta in Germania, è vissuta in Germania al tempo della guerra ed è stato un uomo che  ha subito una serie di traversie  perché di religione ebraica. Questa entità, che ha avuto una vita molto intensa, praticamente pur essendo ebreo …………

il problema di Dio specialmente per la razza ebraica è stato un problema molto sentito e questo perché in molti ebrei il dubbio è diventato legittimo. L’ebreo per natura dal punto di vista religioso si è sempre ritenuto un eletto, appartenente al popolo eletto, al popolo di Dio, ma specialmente nelle ultime generazioni in alcuni ma non in tutti è sorto il dubbio, è sorto il dubbio se in fondo valesse la pena di appartenere ad una razza eletta ed essere perseguitati e non invece appartenere ad una razza bassa non eletta e vivere in pace, se in fondo era più giusto e più giusto essere ebreo , il popolo eletto, oppure non essere per esempio affatto ebreo ed eletto e non appartenere ai figli di Dio. Ora questo interrogativo drammatico assume proprio una sua drammaticità direi soltanto presso gli ebrei e non presso altri e perché? Perché per natura gli ebrei sono pervasi da una profonda religiosità. Cioè per essi veramente la religione ha sempre rappresentato un punto fermo  un punto stabile e direi da questo punto di vista l’ebreo forse non ha eguali nelle altre religioni per questa fermezza per questa dedizione per questo attaccamento al Vecchio Testamento. Dunque l’entità qui presente che ha rivestito una carica importante nella comunità ebraica si soffermerà, direi, nel corso di questa e dell’altra seduta su questi punti cruciali dei rapporti con Dio, rinunzia di Dio e salvezza del corpo oppure accettazione di Dio e la morte del corpo. Uno di questi problemi naturalmente, uno di questi aspetti del problema fu presente allorquando la razza ebraica nell’ultimo conflitto veniva perseguitata ed a questo aggiungo io molti ebrei hanno dato risposta con la propria morte, cioè a dire la propria morte rappresentava l’accettazione di Dio, il fatto che Dio non salvasse i loro corpi ma salvasse le loro anime ed è da questo punto di vista forse che si deve interpretare l’aspetto eroico della rinunzia alla salvezza umana che si ebbe durante appunto il vostro ultimo conflitto e questo aspetto che per la verità mi è stato suggerito proprio ora dall’entità, questo aspetto mi sembra direi alquanto originale e sembrerebbe quasi incredibile aggiungo io se gli ebrei con la propria morte non avessero confermato poi questo fatto, piuttosto romantico da un punto di vista umano che accosta direi la morte di tanta gente a quella dei primi cristiani, i quali con la stessa intensità, con la stessa forza in fondo preferirono morire e non tentare la minima resistenza. La differenza sta  in questo semmai, che i cristiani  erano pochi, disordinati e disorganizzati, gli ebrei erano molti, organizzati, organizzati in maniera alquanto forte dal punto di vista economico, dal punto di vista industriale dal punto di vista morale anche. L’entità dice in questo momento per esempio c’era la possibilità di salvezza, ma la possibilità di salvezza equivaleva a rinunzia, la rinunzia della nostra fede, alla rinunzia di essere ebrei. Chiunque di noi avesse rinunziato a chiamarsi ebreo si sarebbe salvato e bastava che avessimo fatto questo qualche mese prima o anche qualche settimana prima che iniziassero le razzie e qualcuno lo fece e si salvò e forse è ancora vivo, ma molti altri no perché al fondo di noi tutti c’era una grande dignità, una fierezza, questa è la fierezza tipica dell’ebreo. Il dover abdicare in cambio della propria vita sarebbe stato una viltà e forse il destino di ognuno di noi come il destino di tutto il nostro popolo è quello di non abdicare, è quello di andare incontro alla morte e questo è avvenuto dal tempo del Vecchio Testamento, siamo andati esuli e smarriti, dispersi in tutte le parti del mondo, abbiamo perduto le nostre case, il nostro paese ma in fondo l’idea è sopravvissuta perché appunto l’idea non è caduta mai e poi, continua ora a dire questa entità, e poi la presenza di Dio è sempre stata forte. Certamente è accaduto che nessuno volesse veramente morire, si ribellavano in cuor loro, ognuno sperava in cuor suo di essere salvato, che intervenisse qualcosa per salvarci, ma questa è stata una ribellione silenziosa, qualche volta animata,ma al di sopra di tutta questa ribellione comunque c’era la fede, c’era la certezza che in qualche misura qualcosa di noi si salvasse, qualcosa che poteva essere la nostra anima, o il nostro stesso destino o la nostra stessa storia sicchè in definitiva la nostra vita non assumeva alcun valore e non poteva assumerlo perchè non aveva mai assunto valore la vita umana in tutta la storia degli ebrei, ma solo l’idea, l’idealità che sopravviveva e questo era molto più importante che la presenza fisica di ciascuno di noi, e dunque se molti trovarono smarrimento la totalità dell’idea vinse perché lo smarrimento fu individuale e umano, ma veramente dentro non era che uno smarrimento superficiale perché dentro ciascuno di noi continuò a credere che in una qualche misura che in qualche maniera scendesse Dio a prendere di noi o i corpi o le anime secondo quanto era detto, essendo figli di Dio nessuno di noi poteva veramente morire. Naturalmente siamo morti, ma oggi, prosegue l’entità, io ho la conferma che in fondo sarei morto lo stesso, sarei morto lo stesso dopo, saremmo morti dopo tutti quanti egualmente, perché per quegli ebrei quei compagni morti nei vari campi di concentramento sarebbero morti dopo, per vecchiaia, per malattia, sicchè tanti milioni di morti la terra li avrebbe avuti comunque, ma essere morti in quel modo è significato per noi non aver rinunziato a nulla di noi stessi e oggi, che tutti quanti noi qui sappiamo che la vera vita è da questa parte, non c’è neppure motivo di rimpianto per essere morti in quel modo perchè semmai è importante morire ma come si muore non fa differenza perché è sempre la stessa cosa. Comunque per mio conto, dice l’entità, si è presentato ad un  certo momento  un fatto molto importante, e questo perché in una certa circostanza io ebbi la possibilità di poter decidere della vita di molta gente e potevo deciderlo perché essendo capo spirituale di una comunità ebraica io dovevo rispondere urgentemente nello spazio di qualche breve tempo ad un importante quesito che mi era stato rivolto se cioè convenisse per salvare la propria vita convertirsi alla religione cattolica o se convenisse invece restare fermi sulla propria posizione. La possibilità ci veniva offerta da un vescovo cattolico il quale attraverso il battesimo ci avrebbe resi tutti al di fuori della comunità ebraica alla quale avremmo dovuto abdicare e in questa maniera di assicurare sarebbero stati risparmiati alla prossima razzia un numero abbastanza forte di ebrei. Ora a questo punto diciamo così che è sorta la mia grande crisi ed è per questa ragione io sono stato qui chiamato per esporla a voi, cioè a dire la crisi consisteva in questo: se io rinunziando ,come feci, come rinunziai, a dare una disposizione perché gli ebrei venissero convertiti, se io rinunciando alla conversione non mi fossi reso complice di un eccidio perché in partenza io sapevo quello che sarebbe avvenuto e non era in mio potere evitarlo, se a risparmiare l’eccidio non significasse poi tradire Dio, ma facendo provocando collaborando io non mi fossi reso complice dunque di quelli che avrebbero portato a morte gli ebrei e rendendomi complice io non diminuissi in questo modo la responsabilità degli uccisori. Ma d’altra parte questo Dio al quale si immolavano, ci immolavamo era un Dio realmente presente in terra in carne dentro di noi o questo non rappresentava un eccidio inutile sicchè conveniva conservarsi la vita e dedicarla a cose migliori? perché questo Dio non veniva direttamente in mezzo a noi ad ispirarci a darci con la sua grazia la sua potenza un segno incancellabile che Egli c’era veramente? Ma l’idea di esserci , se nel nostro popolo era riuscita a sopravvivere in tanto tempo, ma poteva trattarsi di una illusione o di un fatto lontano perché in definitiva a me toccava scegliere e scegliere in un momento in cui era molto difficile farlo.

Io vorrei aggiungere, ora essendo qui finito in questo momento quello che dice l’entità , vorrei consigliare di ascoltare questo momento spirituale molto intenso la prossima volta, in una maniera più estesa e completa. Penso comunque che valga la pena in quantochè si tratta in questo caso proprio di un contatto diretto che questa entità, questo uomo quando viveva in terra, ebbe con Dio. Un contatto diretto perché in fondo egli veramente chiedeva a Dio la decisione che riponeva in Dio ogni ulteriore responsabilità e questo mi sembra direi sia notevole che sia notevole ma ecco che l’entità vuole riprendere ancora a dire qualcosa in seguito a quello che ho detto io, infatti dice l’entità, dice questo : io non è che abbia molto da dire come esperienza personale ovvero potrei dire tanto o niente, quello che intendo, che intenderei stabilire con voi dice è piuttosto un dialogo, piuttosto una conversazione. Vorrei dunque dire questo, forse continuare la conversazione una prossima volta, dice, vorrei dire che il dilemma fondamentale appunto sulla questione della responsabilità, il dilemma fondamentale mi tenne in sospeso per qualche giorno tanto più che non dovevo dare una risposta subitanea al vescovo e mi tenne in sospeso ma io mi ricordavo anche che non si doveva mai tradire Dio e non tradendo Dio l’uccisione dei miei compagni non poteva che eventualmente ricadere su Dio, cioè a dire non dovevo io intervenire  a modificare una cosa che Dio stesso aveva stabilito, la sua fede in lui, che se io l’avessi modificata significava nel contempo rinunziare, rifiutare Dio, cioè ammettere che Dio non poteva fare nulla, ammettere l’impotenza di Dio e dunque declassare Dio stesso. Il declassamento di Dio quindi il toglierlo dalla sua funzione primaria di conservatore di sostenitore di ingrediente naturale della fede, non era una cosa che un ebreo poteva normalmente fare perché noi ci siamo sempre affidati a Dio e in quel frangente era Dio soltanto che doveva darmi una risposta e quale era questa risposta? D’altra parte la risposta che io diedi poi alla fine sulla quale ho dovuto riflettere molto, la risposta fu di non convertire gli ebrei e di restare ciascuno con la propria fede in attesa che Dio decidesse per tutti, e che se Dio decideva la morte morte doveva essere e doveva essere morte perché era questo il segno della volontà di Dio, e Dio poteva aver bisogno delle nostre anime e lasciare sulla terra il segno del nostro sangue, ma la mia responsabilità grande era questa: la provocazione  che si faceva ai nostri nemici, la provocazione in quantochè c’era stata anche un’alternativa, la possibilità e la garanzia della salvezza. Ma questa alternativa in definitiva era poi un ricatto della nostra fede e questa alternativa in fondo tramutava tutti noi in bestie di conservazione, conservarsi la vita e perdere l’anima. Forse dal punto di vista umano un patto piuttosto folle perché umanamente bisognava conservare la vita, ma cosa valeva la nostra vita? la nostra vita non valeva niente, non potevamo insomma indietreggiare con la storia che avevamo alle spalle, non potevamo indietreggiare davanti al mondo e a noi stessi, e poi la nostra fede era veramente certa era veramente sicura, ma io non ero tanto sicuro, non ero tanto sicuro e chiedevo un segno, chiedevo qualcosa che mi illuminasse e questo qualcosa mi fu dato un poco come risposta in fondo, mi fu dato come risposta dagli altri che già nel frattempo erano morti e morivano guidati dalla stessa fede e morivano soprattutto senza in fondo rinunziare a se stessi, forse forzati, forse violati perché non potevano mai più rinunciare a nulla nelle condizioni in cui erano, ma tuttavia quello che io dovevo decidere era in fondo la cosa più grave che si potesse fare, accettare integralmente Dio e cioè avere quella certezza assoluta della sua esistenza perché solo questa certezza assoluta poteva farmi dare la disposizione che io detti di non convertire gli altri e quindi naturalmente mandarli alla morte.

Qui si ferma se qualcuno ha qualcosa da dire lo dica

D:  vorrei fare una domanda, l’entità ha detto tradire Dio per salvare il corpo, .. io questa è una cosa che non ho ben capito In fondo perché non è che  loro chiedevano come ai martiri cristiani  di non credere in Dio e quindi ripudiare Dio, a loro chiedevano solamente di abbracciare la religione cattolica che  aveva non un altro Dio  ma in fondo lo stesso Dio, ora quindi non capisco perché …..Questo fatto di credere che in fondo che solo solo la religione ebraica fosse la religione giusta.

A: sì, questo  te lo dico io, in fondo era anche  così. In definitiva il vero Dio era il Dio ebraico. Ma d’altra parte bisogna dire questo: per gli ebrei mutare religione era in fondo un atto di vigliaccheria cioè rappresentava un atto di vigliaccheria. Perché in fondo mutare religione era rinunziare a tutto il patrimonio di verità di cui essi si sentivano detentori e in un qualche modo scegliere una religione minore che li declassava li rendeva vili davanti a loro stessi e davanti a Dio, per salvare soltanto la propria pelle essi trovavano una via di convenienza che non pensavano leale e chiara. Ora io capisco quello che dite voi, voi dite ma in fin dei conti lo stesso Dio, ma vedi da questo punto di vista allora essi potevano anche diventare… non so ….come si chiamava il partito politico che ordinò la morte…… ecco nazista, essi si potevano anche iscriversi al partito nazista tanto Dio restava sempre nel loro cuore, ora ecco in fondo non era la rinuncia alla religione cattolica ma una qualsiasi altra forma che li obbligasse a non definirsi più ebrei, in realtà poi questo era lo spirito

D: Ma io credo appunto che questa sia la domanda che si può fare a questa entità, cioè lui da entità rifarebbe la stessa cosa? è un po’ un paradosso in quanto una entità …. eccetera, però se dovesse riconsigliare di nuovo ad una comunità ebraica, se lo dovesse fare da entità con l’apertura che ha avuto dopo la morte, lo rifarebbe? riprenderebbe la stessa decisione?

A:  risponde l’ entità…. Dice si lo rifarei ancora non perché ebreo o meno ma dovrebbe farlo in realtà chiunque credendo in qualcosa in se stesso deve condurre questa difesa fino al limite della vita, cioè è una questione di coerenza con se stessi quando la scelta è stata fatta con criterio e con coscienza purché non sia chiaramente una scelta sbagliata, nel qual caso sarebbe da stupidi non riconoscere il proprio errore, Solo da questo punto di vista evidentemente andrebbe rifatto. E infatti lui dice se io mi fossi reso conto a un certo punto di un errore fondamentale in questa forma ideale della vita, certamente non avrei preso una decisione così grave ma era in fondo una difesa della libertà individuale contro la coercizione e l’oppressione . Infatti lui dice, il vescovo era una brava persona, tentò di convincermi, ma come potevo convincere  tanti altri compagni i quali credevano nel nostro Dio? e pensavano che se Dio avesse deciso così in fondo doveva andare così,  forse una forma di fatalismo dice ancora l’entità, ma può essere considerato fatalismo la fede e la fiducia assoluta  che noi, figli del Vecchio Testamento avevamo nel nostro vecchio Dio,!? e d’altra parte ora che siamo tutti morti forse ci rendiamo un po’ conto un poco dell’assurdità storica della cosa perché gli uomini, lo vediamo, continuano come prima e il nostro esempio non è valso a niente ma ciascuno di noi però oggi ha il rispetto di sé stesso non degli altri o di Dio ma il rispetto di sé stessi,non siamo morti da vigliacchi in definitiva e in fondo sarebbe stato facile  , c’è da aggiungere , per molti di noi salvarsi, molti si sono salvati anche perché la questione ebraica non è sorta a un bel momento per capriccio di qualcuno ma era già una vecchia questione ,ma poi dove andare egli mi dice in questo momento, noi siamo stati senza patria e dunque non potevamo andare in nessun altro posto perché da nessun’altra parte ci volevano. Quindi bene o male noi dovevamo restare lì e dovevamo restarci naturalmente o con i nostri ideali oppure contro i nostri ideali e sarebbe stata una cosa piuttosto irriverente nei confronti di tutti gli altri o che erano già morti o che si apprestavano comunque a morire lo stesso.

D:  vorrei chiedere una cosa  maestro, pienamente d’accordo naturalmente su tutta la coerenza del discorso riferita ad un principio da rispettare fino in fondo però non so se ho capito bene ma l’entità a un certo punto si riferisce ad un segno che egli aspettava come ebreo in terra come risposta a questo suo problema a questo suo quesito è vero, questo segno gli è venuto in senso positivo, ho capito bene o …?

A: sì

D: e quindi praticamente usciamo da quel mondo da quella coerenza perché lui praticamente ha avuto o ha creduto di avere questo segno, se l’ha avuto evidentemente certamente non gli è venuto da Dio……. gli sarà venuto da entità che li hanno spinti fino in fondo a seguire quella esperienza , cioè li hanno aiutati fino in fondo a rimanere aderenti a quel principio

D: ma l’entità ha aggiunto che gli era venuto guardando i suoi compagni che erano già morti cioè dal fatto che gli altri si erano sacrificati, capito? Cioè non ha detto che una entità era intervenuta

D: perciò volevo chiarire non avevo capito bene se era un fatto ideale o se effettivamente lui aveva avuto un segno obiettivo

D: no, non era un segno  obiettivo

A: no dunque, non un segno obiettivo della presenza di Dio che si è manifestata in qualche modo ma ,dice l’entità , riprende ora, Dio si è manifestato nella fede che io ho visto negli altri nella sicurezza portata fino in fondo e questa spiritualità soprattutto nei più vecchi questa pacatezza questa calma mi ha convinto veramente che in quel momento non erano più uomini ma erano anime che ormai svolgevano il loro destino, c’era insomma questa massa di compagni, veramente una potenza spirituale che si sentiva bastava avere un minimo di sensibilità per sentire la presenza dello spirito in questi corpi che ormai non erano nemmeno più materia

D: sì allora tutto è chiaro

D: vorrei domandare una cosa allora non ha pensato lui ebreo , in fondo in fondo il Dio degli ebrei il Dio dei Cristiani è lo stesso Dio….

A: indubbiamente è lo stesso Dio questo è logico è lo stesso Dio chiamato diversamente da una parte o dall’altra però bisogna stare attenti che in questo giuoco dello stesso Dio non sorga una forma di vigliaccheria per cui si rimanda una responsabilità o una propria salvezza giocando su questo fatto, è logico è lo stesso Dio però a un certo momento il cristiano per esempio che rinunzia di essere cristiano per salvare la propria pelle e si mette a fare il buddista è un vigliacco, anche io lo so è lo stesso Dio ma non è vero però, in quel momento lui lo fa per salvare la vita ,è una forma di vigliaccheria questa, anche se lo stesso Dio

D: ma lui maestro era il capo di una comunità, effettivamente lui doveva dare questa indicazione oppure avrebbe potuto avrebbe dovuto lasciare alla libertà singola di ogni individuo la decisione?

A: vedi in fondo poi la libertà singola ognuno se la prese, cioè quelli che non resistettero riuscirono a trovare mille sotterfugi e si salvarono, ma In un certo qual modo occorreva che una disposizione una indicazione consigliasse la massa , ma poi in questa massa si ebbero certo molte , è logico, ognuno i più vili trovarono il modo di cavarsela

D: e com’è che poi appunto loro non hanno mai pensato di organizzarsi anche diciamo politicamente organizzarsi materialmente militarmente, proprio per seguire le loro ideologie evangeliche

A: ma questo naturalmente dice l’entità non si ebbe il tempo di farlo o lo si doveva fare prima, ma prima non era possibile organizzarsi militarmente in quantochè diciamo ci si trovava già in un paese che praticamente era organizzato militarmente e quindi era difficile, certo non ci avrebbero consentito una cosa del genere, farlo nascostamente, una resistenza nascosta era un poco come una goccia d’acqua per un assetato, sarebbe servito a ben poco. C’è solo una domanda importante che potreste fare ed è questa: per quale ragione non prendemmo noi il potere prima e lo potevamo fare perché quasi tutta l’economia era nelle nostre mani dice l’entità, era una cosa che potevamo fare ma questo è stato il nostro punto negativo perché oggi io so che in fondo gli ebrei non  sono immuni da pecche e ci sono stati di punti negativi e cioè la politica economica ebraica ha sempre cercato di operare un  concentramento di ricchezza e di capitali, il concentramento di capitali ovviamente non poteva che  essere  prelevato  da qualche altro ente precostituito. Cioè In altri termini la nostra politica economica è stata sempre quella di servirci di uno Stato economico precostituito e non di costituirne uno nostro, perché in definitiva costituirne uno nostro ci avrebbe messo in quale condizione, di non poter avere quella accumulo di capitale perché non avremmo che  potuto prenderlo  che da noi stessi mentre in definitiva noi in fondo volevamo prenderlo dagli altri e questo purtroppo direi non è stata una cosa spiritualmente buona

D:  è stato un po’ la causa

A: forse

D:potremmo sapere rapidamente quali sono stati i motivi che hanno spinto Hitler e il partito nazista a fornire i motivi…..

D:  motivi economici

A: bene io questo vorrei rimandarlo alla prossima volta ora avete sentito la premessa, perlomeno una parte del discorso, avrete così il tempo di preparare le vostre domande da rivolgere la volta prossima

pensando che  poi l’entita  stessa risponde alla mia obiezione era quella che potreste fare voi.

Riassumendo: questa entità è vissuta in terra nell’epoca del cosiddetto sterminio degli ebrei ordinati per ragioni politiche ed economiche appunto nel  paese teste citato cioè a dire la Germania e questo nel vostro ultimo conflitto terreno, l’entità  capo di una comunità ebraica ebbe  a un certo punto nelle proprie mani la decisione del massacro ,cioè a dire una decisione rinviata in quanto che era in suo potere autorizzare moralmente gli ebrei a mutare religione abbracciare quella cattolica ed evitare probabilmente lo sterminio dei singoli e delle proprie famiglie. Questa entità si risolse in maniera negativa cioè a dire considerò preminente  l’ideale e la fede e disse che  ciascuno degli ebrei poteva liberamente eleggere la propria religione quindi a un certo qual modo mutarla ma che naturalmente la fedeltà alla religione ebraica rappresentava anche un pegno da consegnare a Dio quando sarebbe venuto il giudizio finale e quindi in un certo qual modo influenzò sia pure indirettamente l’opinione ebraica , in parte praticando la non violenza cioè la non ribellione perché Dio certamente nella sua grande illuminazione sapeva quello che accadeva e quindi semmai ci avrebbe pensato lui a rimettere a posto le cose. Questo diciamo è il mio riassunto piuttosto banale di quella che comunque in realtà fu la situazione psicologica e umana che si determinò. Ora io vorrei immediatamente contestare una cosa molto importante a questa entità, d’altra parte l’entità diciamo in parte ha capito i limiti delle proprie responsabilità e certo oggi probabilmente anzi certamente è in grado di valutare con serenità gli eventi di allora, tuttavia io mi riferisco a quella situazione di allora senza tener conto la trasformazione in parte poi avvenuta nell’entità in questi ultimi anni in quest’ultimo tempo, e cioè dire : la mia contestazione si basa su questo, è vero ciascun essere umano ha la libertà di scegliere la propria religione e di optarne per un’altra. In certe circostanze optare per un’altra religione può significare in un certo qual modo una convenienza per salvare la propria vita e da un punto di vista di un codice di fede di un codice d’onore questo può essere considerato un tradimento una sorta di vigliaccheria e quindi così come i primi cristiani non rinnegarono la propria fede e andarono a morire, così l’ebreo ha fatto praticamente lo stesso avrebbe fatto lo stesso confidando in se stesso e nella propria religione. Ora se un errore c’è stato , ed a mio avviso l’errore c’è stato, è in questo: anzitutto è stata svolta nei riguardi di questa comunità, di questo gruppo perlomeno a cui ci si riferisce, è stata esercitata una coercizione della libera volontà perché non basta dire: sapete ,ciascuno di voi liberamente può salvare la propria pelle, può optare per un’altra religione tanto più che in fin dei conti la religione cattolica crede in Dio egualmente, quindi non è una rinunzia totale. non è anzi affatto una rinuncia di Dio, soltanto una rinunzia della propria religione della propria tradizione, della rinunzia nei confronti dei tanti altri morti che ci sono stati nel passato per tante altre persecuzioni e quindi diciamo potete liberamente agire come volete. Però, ecco, l’aver posto il dubbio, l’aver considerato che però questo non era benfatto, perché Dio nella sua illuminata saggezza probabilmente sarebbe intervenuto, comunque se non fossi intervenuto questo sarebbe significato soltanto che la volontà di Dio desiderava questo. Ecco, l’aversi voluto sostituire a Dio , l’aver voluto portare un dubbio in quella  possibilità di libera elezione di religione equivaleva, e certo lui lo sapeva bene, equivaleva a un volontario suicidio, cioè a dire non era possibile che gli ignorasse in quella circostanza che rinunziare significava salvarsi ma confermare la propria fede significava farsi uccidere e quindi averli psicologicamente indirizzati verso questa rinunzia è stato un errore. Ora la considerazione che può farmi queste entità a è la seguente, c’è da dire che come capo spirituale egli si assumeva una responsabilità di fronte a Dio ma, e di questa responsabilità poteva eventualmente pagarla lui solo, ma Dio voleva veramente questo o in definitiva l’appartenere ad una religione oppure ad un’altra non poteva fare differenza dal momento che che Dio era sempre lo stesso?Ora è vero noi diciamo che Dio è sempre lo stesso ma che è il modo con cui si rinunzia a un complesso di fede che diventa tradimento di questa fede, ma tuttavia Dio poteva volere questo?, Dio di fatto non è intervenuto .

 

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