FENOMENI COSMICI E TERRESTRI. (6. 5. 1970)

 

D. – Uno studioso odierno parla del respiro dell’Universo come fatto ritmico insito in tutte le manifestazioni cosmiche, facendo riferimento all’espansione dell’Universo e dandone una spiegazione che coincide con l’antica credenza indù del respiro di Brahma. Ci puoi dire qualcosa su questo argomento?

A. – Da un punto di vista astronomico la teoria dell’espansione dell’Universo non è molto accettabile, per la verità. L’Universo non tende a dilatarsi, diciamo semplicemente che l’Universo ha dei fenomeni di crescita che sono fenomeni di dilatazione del tutto naturali, che non possono però indicare una fuga delle galassie. Vi sono semplicemente degli spostamenti, anche degli aumenti delle distanze degli allungamenti.

Le galassie, in fondo, si attraggono e si respingono, come accade fra un qualsiasi corpo celeste e il proprio satellite. Tuttavia, in questo attrarsi e respingersi, si è notato che su tempi molto lunghi in effetti si ha un certo allontanamento. La vostra stessa Luna, in effetti, si è allontanata dalla Terra, e la Terra a sua volta tende ad allontanarsi dal sole. Si tratta di fatti talvolta minimi che, osservati per decine di secoli, finiscono col diventare consistenti.

Come si spiega questo fenomeno? La spiegazione è alquanto complessa. Si cerca di spiegare il fenomeno, in genere, con una diminuzione di massa di alcuni corpi satelliti. Questa diminuzione lungi dall’attrarre il satellite verso il proprio pianeta, l’allontana, inquantoché il satellite a sua volta è richiamato da altre forze cosmiche che cercano di spingerlo fuori dell’orbita del pianeta. Questo fenomeno sbilancia in un certo senso i satelliti e finisce con lo sbilanciare anche corpi ben più ampi, con massa più consistente di quella dei satelliti. I pianeti stessi finiscono con l’avere degli spostamenti lungo l’asse di rotazione: per esempio, la Terra si è spostata sul proprio asse rispetto al sole. Lo spostamento dell’asse terrestre ha coinciso con uno spostamento dei poli. L’attuale polo non era in quel preciso punto ventimila anni fa… Lo spostamento continua, naturalmente, e spostandosi il polo si hanno certe alterazioni, come per esempio quella delle stagioni.

Questo fenomeno è contemporaneo sul Sole, anche se lì abbiamo un fenomeno che è quasi opposto. Questo fa sì che alla lunga il rapporto tra Terra e Sole finisce col restare quasi costante, anche se in realtà le radiazioni solari sono attualmente molto maggiori che non trenta o quarantamila anni fa.

Ciò è dovuto in parte a questi spostamenti, e in parte a una diminuita consistenza dell’atmosfera terrestre, che, come ben sapete, tende a sfuggire dalla Terra. Se ciò si verificasse, se improvvisamente un grave perturbamento al centro di gravità allontanasse per un momento il fenomeno di gravitazione, tutta l’atmosfera sfuggirebbe, sarebbe risucchiata fuori. Tuttavia, una diminuzione della consistenza dell’atmosfera porta a una maggiore “permeabilità”, quindi la radiazione solare giunge sulla Terra in una misura più accentuata, ma tale da non superare la soglia di sicurezza. Col passare dei secoli si può però arrivare alla soglia di sicurezza, cioè ai limiti della pericolosità.

È chiaro che un aumento delle radiazioni solari altera gli stessi fenomeni biologici, talvolta instaurando nuove malattie, finché non si crea un assestamento, eccetera. In genere tutte le malattie sono sottoposte a queste variazioni, non soltanto climatiche, ma proprio di tipo energetico; quindi tutte finiscono con l’avere delle alterazioni. Senza dimenticare che nuove forme virali, latenti da sempre sulla Terra, si risvegliano proprio via via che si hanno spostamenti nelle percentuali di radioattività che arrivano sulla Terra. Cioè vi sono delle forme virali che sono sopite da sempre, perché dalla creazione della Terra non si sono mai manifestate le circostanze atte a dar vita, per esempio, a certe forme, e piccole modificazioni non fanno altro che metterle in evidenza. È chiaro che così altre scompariranno, perché non potranno più sopportare il nuovo microclima, la nuova situazione microradioattiva che si verrà a determinare.

D. – Scompariranno addormentadosi?

A. – Non deve usarsi il termine “addormentarsi”, perché non si addormentano, diciamo che non vi sono più le circostanze per attivare quel tipo di vita. Diciamo pure “neutralizzare”. In pratica finiscono con lo sparire, però se si ricreassero quelle condizioni, tornerebbe quel tipo di vita, la vita non è una cosa che si addormenta e che si mette da parte, è una cosa che si determina a mano a mano che tutti gli elementi idonei concorrono a costituirla.

D. – Spostandosi l’asse terrestre non si dovrebbe avere anche uno spostamento del clima?

A. – Sì naturalmente. Questo provoca un’alterazione delle stagioni terrestri. È chiaro che il primo fenomeno è lo spostamento dei ghiacci.

D. – C’è stato un periodo in cui si attribuiva questi spostamenti delle stagioni all’esplosione delle bombe atomiche.

A. – No, assolutamente. Questo fenomeno di alterazioni delle stagioni dipende da fatti ben più importanti.

D. – Si attribuiva ciò anche alla macchie solari.

A. – Le macchie solari influiscono, ma su periodi brevi, cioè si può avere per un anno un’alterazione del genere, per due anni, per tre anni. Qui, in effetti, non è questione di macchie solari, c’è stato un fenomeno più importante sulla Terra, che è appunto quello che ho descritto.

 

 

 

 

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