IL “NON INTERVENTO” DI DIO. I “MIRACOLI”.
D. – E i cosiddetti “miracoli”?…
A. – Il miracolo è una “operazione”, diciamo così, che viene effettuata in base a una meccanica un po’ diversa. L’uomo effettivamente può, direi quasi, autoguarirsi. Parliamo dei “miracoli” della guarigione, tanto per fare un esempio. E si può ottenere qualcosa sempreché si sia veramente superata l’esperienza come karma. In realtà è così, se parliamo dal punto di vista che molti degli accidenti dell’uomo sono stati quasi sempre voluti dallo Spirito, onde accade che nel corso della vita effetti e cause si compensano, cioè che l’esperienza è relativa: se l’individuo ha terminato quell’esperienza, egli può anche guarire.
Facciamo un esempio pratico, prendiamo il cieco guarito dal Cristo o il paralitico. La loro guarigione fu istantanea, immediata, ma cosa era accaduto? La fede li aveva guariti, in pratica essi si erano guariti da soli. Però soltanto alcuni furono guariti, non tutti. Badate bene che quando il Cristo guarì il paralitico o il cieco nato, in quello stesso momento vi erano almeno altre cento persone che chiedevano la guarigione da qualcosa. Il Vangelo riporta solo quei pochi casi, ma quel cieco, per esempio, non era solo davanti al Cristo, c’era una gran folla. Però tra tutti quegli storpi uno soltanto guarisce, non gli altri, e il Cristo gli dice: “Va in pace, la tua fede ti ha salvato”. (Il Maestro Andrea si riferisce chiaramente al miracolo del cieco Bartimeo in Marco 10, 46-52. – Nota del curatore.). La cecità era un’esperienza che egli doveva fare ma con la sua disponibilità, con quella sua accettazione piena e totale del principio spirituale del Cristo, egli se ne liberò immediatamente. La guarigione fu quindi possibile in base a questo principio. A parte poi molte altre considerazioni che sono state fatte. Tra le altre cose è stato anche detto che poteva trattarsi di una cecità isterica, e che quella del paralitico poteva essere una paralisi spastica, con una componente isterica. Tutto questo non ci interessa perché anche una cecità isterica guarisce soltanto in un certo modo, tra l’altro…
Dunque il “miracolo” l’individuo se lo procura da solo con un atto di fede o un atto di volontà, sempreché l’esperienza per cui si è avuto quel determinato guaio, sia un’esperienza che sia stata accettata e che sia terminata, soltanto allora interviene la guarigione, e in ogni caso non interviene mai Dio, Egli non c’entra mai in queste faccende. Infatti neppure Cristo tira in ballo Dio quando guarisce qualcuno. Il fenomeno è di natura esclusivamente umana e spirituale.
Ricordate quello che diceva il Cristo: “Con la volontà e la fede si possono spostare le montagne” (La citazione si riferisce a Matteo 17, 20. – Nota del curatore.). Non era un’affermazione fatta così, è la pura verità. Una fede e una volontà molto grandi veramente potrebbero far spostare le montagne. Ma ci vuole una fede autentica, che naturalmente voi non potete neppure immaginare come dovrebbe e potrebbe essere. Non è la fede come fiducia, formale o anche profonda, ma è qualcosa di ben diverso.
Pag. 24 FASCICOLO CDX 1/1981 – ANNO 5