IL NOSTRO MOMENTO – Parte seconda
Il caro amico Silvio Ravaldini si sentì dire al CIP dal Maestro ANDREA: “Noi tiriamo i fili”, e si riferiva in tutta evidenza alla Terra, e la frase gli rimase profondamente impressa, tanto che questo concetto della totale supremazia del piano spirituale lo si ritrova fortemente anche nei suoi libri. Ora il piano spirituale usa le redini…, perché siamo evidentemente di fronte a una condizione mondiale che – per confronto o parallelo – ha solo i grandi conflitti tanto interesserà e impatterà su tutti in varia maniera. E molti certamente se ne andranno…
Certamente per una sorta di contrappasso verremo a trovarci in un momento di estremo cambiamento, che avrà sicuramente un aspetto di sviluppo e di avanzamento della nostra condizione interiore, un fatto certamente indimenticabile e che svilupperà sicuramente molti pensieri di alto valore meditativo ed interiore; ma è così che si muovono le vie dello Spirito tra gli uomini! Ma perché ciò? Siamo a oltre settant’anni dall’inizio delle grandi medianità epocali che diedero poderosi messaggi e dottrine, e quali sono le condizioni attuali? Una condizione di scadimento e passività della condizione evolutiva che ha pochi paragoni, ed è per questa inerzia che si muovono eventi dinamici totalmente imprevisti, senza difesa, e che possono anche essere letti come un messaggio del pianeta, colpito da un enorme degrado globale del quale prendere coscienza.
L’uomo si muove e si scuote dal suo torpore e dalla sua inerzia quando viene direttamente investito dalla dinamica dirompente degli eventi, esattamente come ora. Inutile dire che è sempre tardi quando accade questo, ma l’uomo reagisce solo agli impatti duri e diretti, che entrano nella sua esperienza diretta od esterna. Parlare di “esperienza” nel nostro ambito dovrebbe sfondare porte aperte e non dare certamente alcuna sorpresa, ma gli eventi superano le immaginazioni umane per la loro incredibile potenza; che porta a limiti estremi le cose e le possibilità di difesa e reazione. Ma si giunge fatalmente sempre a questi estremi, in cui deve intervenire al posto nostro il mondo spirituale. E chi scrive ricorda bene la veemenza del maestro ANDREA quando ricordava i disastri ambientali causati dall’uomo. Ora la malattia lo colpisce in pieno nei suoi aspetti vitali e nella stessa aria che respira e nei suoi polmoni; ed anche questo è un messaggio sul quale meditare. Si colpisce questa umanità degradata, senza interiorità, senza i valori dell’intelletto, del cervello e della ragione, un contesto umano in preda al caso, alle situazioni, agli eventi che subisce con migliaia di morti, e il perché lo abbiamo spiegato – seppur parzialmente – perché servirebbe un volume. Basti solo accennare – oltre a tutto ciò – l’abbandonarsi alla “macchina” e alla tecnologia, e a tutti i pericoli che rappresentavano e tante volte ricordati dal Maestro ANDREA, che certamente vedeva lontano sulla nostra estrema piccolezza e incapacità e pochezza umana. Ora siamo dentro pienamente a quel ciclo in cui metaforicamente è arrivato il bastone, ma senza carota…e siamo solo all’inizio se non si vuol capire dove vogliono dirigerci le mani invisibili che tengono le redini, non tanto metaforiche tanto che al posto del morso abbiamo le mascherine… (continua)
Marcello Carraro