Come logica conseguenza dei precedenti “Incontri” è ora necessario affrontare un argomento enorme per la sua portata ed estensione, e che necessita di una estesa premessa: quello delle “sovrastrutture” che la specie “Homo” ha sviluppato nel tempo. Queste “sovrastrutture” – come le definiamo con un termine alquanto improprio – sono tutte le conseguenze del processo evolutivo umano che sono andate ad attuarsi e sedimentarsi nell’umanità sino ai giorni nostri. la loro relazione con lo Spirito è di enorme portata perché ha praticamente allontanato l’uomo dalla sua naturalità originaria, la quale era anche largamente spirituale seppur a un livello proporzionato e non riconosciuto. Il processo di civilizzazione ha inciso in maniera fortissima su tutto questo, con ciò interessando profondamente lo stesso ambito incarnativo dell’esperienza spirituale in Terra.
Ovviamente lo Spirito compie comunque le esperienze della materialità, ma in condizioni molto diverse e per certi aspetti assai più difficoltose in termini di presenza cronologica e temporale sulla Terra. Maggiori difficoltà esperienziali si traducono infatti in tempi incarnativi più lunghi, in un numero maggiore di esistenze, di vite, di incarnazioni. Le necessità e le condizioni spirituali porterebbero ovviamente al contrario, ad accorciare cioè il ciclo incarnativo (il “samsara” dei buddhisti) dandogli maggiore sintesi ed essenzialità. Dobbiamo nuovamente ricordare che le incarnazioni sono un elemento del tutto estraneo allo Spirito, seppur fondamentale e necessario per la sua evoluzione lo portano comunque fuori del suo mondo.
L’accumulo di questi processi nei millenni della storia dell’uomo ha creato un sorta di dicotomia, di diversificazione fondamentale, la quale ha interessato il rapporto Spirito-uomo in maniera fortissima. la descrizione di questi processi sarebbe enorme ma fondamentalmente si è sviluppata in due linee basilari: quelle dei rapporti di forza e di potere nell’ambito umano. In questi ambiti – che sono poi diventati quasi interdipendenti tra loro – si sono strutturati tutti gli elementi di condizionamento che noi conosciamo, e che hanno permeato e strutturato tutti gli elementi di condizionamento che noi conosciamo, e che hanno anche permeato e strutturato in maniera fortissima tutto l’ambito psichico e psicologico umano. Lo Spirito per da parte sua e per sua natura non ha potuto condizionare o fermare questo processo, si è infatti trattato di una conseguenza per così dire “naturale” della condizione umana, che lo Spirito doveva necessariamente accettare. Un intervento spirituale diretto avrebbe infatti completamente snaturato la condizione umana. In altri termini il processo non poteva essere sviato pena la “naturalità” che doveva essere assicurata all’esperienza incarnativa. Situazione questa facilmente comprensibile.
La strada era evidentemente un’altra: quella di assicurare nel mondo un sufficiente contrappeso spirituale tramite l’incarnazione di grandi Maestri, profeti, mistici, santi ecc., in altri termini tutte quelle grandi personalità di elevata potenza spirituale, che hanno fatto la storia del mondo come noi lo conosciamo. In realtà l’intervento spirituale è stato molto più esteso e massiccio di quanto l’uomo possa pensare. Convenzionalmente l’uomo nel suo condizionamento attribuisce valenze spirituali solo a certi ambiti, legati per la maggior parte al contesto religioso, che per sua natura ha creato la deificazione del Grandi Maestri spirituali. In realtà lo Spirito ha operato in tutti gli ambiti fondamentali della condizione umana, attraverso l’incarnazione di grandi filosofi, rivoluzionari, riformatori, scienziati, statisti ecc. Questo è stato il quadro immane della presenza dello Spirito nel mondo, tanto che – a ben vedere – si può affermare che lo Spirito in via “indiretta” ha strutturato e guidato il mondo in una maniera completa, per non dire totalizzante. Tutto ciò pur in presenza della fortissima diversificazione umana che abbiamo descritta: ma non abbiamo forse già affermato che lo Spirito si serve degli uomini per la sua azione nel mondo?
Fatte queste premesse fondamentali resta da affrontare l’altra basilare questione della condizione umana, cioè quella di riscoprire e ritrovare la propria realtà spirituale, compito immane per gli uomini, che può ben essere lo scopo di un’intera esistenza o di più esistenze.
Ora, quelle che noi chiamiamo “sovrastrutture” sono quel complesso, quell’insieme di presenze psichiche che sono le abitudini, le regole, le norme, i divieti, i tabù, e via via, che pongono l’uomo in una condizione di schiavitù nei riguardi dell’ambiente umano. L’uomo, infatti, si riconosce erroneamente nella mente psichica e non nello Spirito. Tutto questo è l’ambito che impedisce allo Spirito di porre in atto la propria libertà e che lo condiziona in maniera fortissima. Questo è il risultato di quel processo di strutturazione della società umana partito da epoche remotissime che abbiamo descritto in precedenza.