INCONTRI 17 – Le “sovrastrutture” umane 2 – di Marcello Carraro

sovrastrutture

    Tutta questa massa condizionante è giunta a bloccare il programma esperienziale dello Spirito che si svolge in stretta relazione alla sua evoluzione. In altri termini il corpo umano ha perso quasi completamente la sua “naturalità” originaria ed è diventato una sorta di trappola, un inviluppo di catene per lo Spirito. La mente umana così strutturata dal condizionamento sociale è costretta a un’obbedienza coatta alla convenzione globale della società. In pratica non esiste più alcun rispetto per tutte le esigenze interiori e spirituali della persona, per non parlare della stessa condizione istintuale.

    Ora, queste affermazioni sembrerebbero esagerate viste dal lato convenzionale umano, ma non è così, ed esigerebbero un’ampia disamina che lo spazio non consente. Ma un solo esempio fortemente provocatorio basta e avanza: pensiamo ai condizionamenti degli istinti e della sessualità, presenti ancora in maniera fortissima nella nostra società. Questi condizionamenti hanno ancora il potere di distruggere una personalità perché la società pretende di regolarli in conformità a norme che non corrispondono per nulla alle vere necessità bio – istintuali dell’uomo. Neppure i vangeli affrontano questo aspetto fondamentale dell’individuo (sebbene non facciano nemmeno apologia positiva del matrimonio), per non parlare di altri testi sacri come l’Antico Testamento il quale è molto largo di esempi in tal senso, ma senza che ne emergano sintesi e si traggano conclusioni, la stessa cosa si nota nel Talmud Babilonese (Berakhot). La naturale pulsione all’istinto sessuale è non compresa da millenni, e inficia in maniera enorme con la sua ipocrisia le regole sociali. San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi arriva addirittura a porre l’astinenza come norma fondamentale, senza minimamente rendersi conto di andare totalmente contro l’istinto primario dell’uomo. Da queste enunciazioni irresponsabili seguiranno nei secoli – in ambito cattolico – squilibri e sofferenze immani. Lo stesso san Tommaso d’Aquino (XII sec.) parla della sessualità senza nessuna conoscenza di essa.
    La società monogamica occidentale non corrisponde affatto alle vere esigenze umane in questo ambito; nessuno ha avuto il coraggio di statuire che l’uomo non è per sua natura biologicamente monogamico, lo fecero Maometto e Isaia in via indiretta riconoscendo proprio esigenze umane e sociali di fronte alle sproporzioni del rapporto demografico uomo – donna del loro tempo. Ogni ipocrisia moralistica era lontana da Isaia  – che pur è stato uno dei più grandi profeti dell’Ebraismo – quando affermava: <<Di quei dì sette donne abbrancheranno un uomo […]>> (Bibbia – Profeti, Isaia, 4,4). Lo stesso Maometto sposò una vedova più anziana di lui, e dopo essere rimasto a sua volta vedovo, accolse attorno a sé ben dodici donne, ma undici erano vedove! e si trovò nelle condizioni di conciliare e statuire la tendenza biologica poligamica umana. Addirittura nel Genesi (4, 19) della Bibbia – Lamech diviene il primo poligamo dopo la creazione dell’uomo, e qui l’esempio diviene altamente simbolico, oltreché eclatante e significativo oltre ogni limite.
    Il Cattolicesimo volle invece scientemente ignorare e stravolgere questa situazione,  che si travasò e condizionò – di fatto – in tutta la cultura occidentale. Stravolse la condizione della donna come femmina della specie codificandone invece il lato materno e cercando di sopprimere ogni altro aspetto. Taoismo e Induismo avevano una grande libertà sessuale, anche se quest’ultimo – dimenticando il passato – cadde poi in un sorta di moralismo puritano.          
    Questo esempio – riguardo al fondamentale tema della sessualità – vien fatto ovviamente rispettando quello che è il principio fondamentale di non fare del male al prossimo, e di agire comunque nel massimo rispetto e sincerità verso gli altri. Nessuno poi vuole ovviamente dimenticare tutti gli immani soprusi compiuti sulla donna, ma queste sono degenerazioni sociali e culturali, dovute alla possessività e prevaricazione maschile, e alle maggiori e deleterie inclinazioni della condizione umana.
    Ora, per ritrovare i veri e profondi segnali interiori bisogna operare in maniera profonda e incisiva sul quadro generale delle sovrastrutture umane. Questa è l’azione fondamentale per far emergere gli elementi della vera spiritualità sottostante; quella che proviene direttamente dal complesso animico – spirituale.
    Le forme di questa azione liberatrice sono necessità prioritarie di ogni uomo, sono la vera conversione, e una loro sintesi verrà proposta nel successivo “Incontri”.
      Ci lasciamo con l’augurio ad ognuno che voglia porsi sulla strada della propria trasformazione interiore.    

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