LIBERTÀ E SOCIETÀ

libertà

    Anche su questo delicato argomento il Maestro è estremamente coerente a tutto l’insieme della dottrina. La libertà assoluta non esiste in Terra — egli ci dice. Il comportamento è dato dalla struttura dell’individuo, dalla sua personalità, quindi lo Spirito soggiace al peso della personalità corporea; ed è attraverso questa rete di rapporti e di interdipendenze che si creano le situazioni che concorrono all’evoluzione. Perché lo Spirito via via che accumula elementi liberamente evocati, scelti e decisi, non fa altro che scegliere »questa» struttura della sua personalità che lo conduce a realizzare le esperienze che si è prefissato di fare. Ogni essere umano può vivere in pace se si isola dal contesto del mondo, ma il progresso storico ci dice che l’ambiente umano non ha mai avuto pace. Però lo Spirito ha delle risorse nascoste e la spinta fondamentalmente si traduce in un’aspirazione generica che è aspirazione altruistica. Lo Spirito, istintivamente o inconsciamente, tende al raggruppamento ed al miglioramento delle condizioni del gruppo che tende naturalmente a creare. Questo fenomeno trova la sua giusta realizzazione proprio nei gruppi spirituali che si costituiscono per affinità evolutiva od elettiva. Il potenziamento del singolo nasce proprio dallo stare insieme e dalla verifica costante di certe problematiche secondo il livello spirituale di ciascun elemento del gruppo. Il compito dell’uomo sulla Terra non è solo quello di predicare la virtù, bensì di viverla. É l’attività singola di ciascun essere umano che crea un certo tipo di società, buona o cattiva. Si tratta, per la società umana, di un effetto prodotto dalla sommatoria dei singoli, benché non solo di questo». Dice ancora Andrea: »La Terra non dà quelle grandi esperienze che voi potete supporre: dà alcune esperienze, e poiché anche queste sono indispensabili, usiamo la Terra finché sarà necessario». In Terra, uno dei problemi più frequenti e mai risolti è quello di rendere meno dura la divisione tra uomo e uomo, tendendo verso quel concetto di amicizia che è stato sempre cercato e mai raggiunto. La realtà è che due persone possono stare insieme a condizione che ciascuna di esse rinunci ad una parte di se stessa e limiti pertanto la propria libertà. L’umanità è ammalata e la sua malattia è una sindrome di adattamento. Il problema fondamentale dell’essere non è solo un problema di conoscenza, ma anche di comprensione a livello individuale. L’uomo che vive in pace è sempre un uomo felice. É evidente che la prima felicità si conquista modificando i propri impulsi e creando dei ponti di stretto legame tra sé e l’ambiente (RDX pagg. 359-374).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *