Materiali e metodi
Come già ampiamente discusso nell’introduzione, la trance ad incorporazione di Corrado Piancastelli è stata studiata attraverso differenti sistemi di ricerca, più o meno sofisticati, a distanza di tempo fra loro.
Per quello che riguarda lo studio EEG effettuato dal dr. M. Morlino presso la Clinica delle Malattie Nervose del II Policlinico di Napoli (Prof. G. Buscaino) si rimanda al testo originale allegato per intero a questa relazione (Allegato A).
Includiamo inoltre (Allegato B) un estratto significativo delle due relazioni relative, rispettivamente, all’analisi spettrale e di “voce print” delle voci del “medium” e dell’Entità A”, compiute presso l’Istituto di Elettroacustica G. Ferrarsi di Torino (Prof: Gino Sacerdote).
Infine, in relazione alle più recenti ricerche effettuate sul medium, la Commissione Medica ha esaminato le modificazioni cardiopressorie durante varie sedute medianiche, valutate in sedi e situazioni diverse.
All’inizio della ricerca Corrado Piancastelli è stato sottoposto a scintigrafia miocardia durante test da sforzo, in cui ha dimostrato di tollerare dei valori pressori massimi di 230 mmHg.
In seguito, il Dr. L. Zamparelli e il Dr. A. Di Cosotanto, hanno sottoposto Piancastelli a ECG dinamico secondo Holter, per un periodo di 48 ore durante il quale si è tenuta una seduta medianica. Precisiamo che il soggetto produce tale stato alterato di coscienza quando, come e dove vuole, così che le variabili delle condizioni sono assimilabili alle varianti relativa alla costanza del fenomeno medianico.
Questa caratteristica potrebbe facilitare le ricerche di altri operatori che volessero introdurre altre varianti e variabili da noi non prese in considerazione.
L’alterazione dello stato di coscienza che il soggetto è in grado di produrre è stato esaminato da questa Commissione e suddiviso in quattro fasi successive:
1)- La prima fase, di completo rilassamento muscolare con apparente regressione della coscienza, è di durata abbastanza costante. In questa fase abbiamo tralasciato il controllo dei riflessi sensoriali oculari e cutanei. Questi ultimi sono comunque parametri importantissimi che ci riserviamo di esaminare in successive ricerche.
2)- La seconda fase è caratterizzata da un profondo stress respiratorio, la cui durata è di 3-5 minuti, anche se sembra variare in rapporto alla salute del medium.
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– La terza fase è la più singolare per il contenuto e si caratterizza per la variabilità di durata. E’ sorprendente che, prescindendo da tutte le componenti del soggetto, essa sia una variabile non controllabile e non in funzione del soggetto, ma all’epifenomeno che si instaura. In sostanza si verifica un fenomeno fonetico a struttura logica e dialogica tra il soggetto-medium (Piancastelli) e i testimoni presenti alla seduta. Questa fase, entro certi limiti molto ampi, possiede durata non predeterminata e non rapportabile né alla volontà del soggetto in questione, né ai presenti.
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– La quarta fase quella terminale, pure approssimativamente costante, è in apparenza caratterizzata dal recupero lento della coscienza e dello stato di veglia del medium.
Si fa presente che questa suddivisione è autonoma rispetto a quella del Dr. Massimo Morlino, operata 20 anni fa, ma sostanzialmente coincidente, a riprova ulteriore della costanza del fenomeno medianico in questione.
All’anamnesi e in riferimento al tipo di ricerca, Piancastelli aveva 60 anni, normoteso, tendenzialmente bradicardico, affetto da arterite obliterante di tipo burgeroide in misura rilevante i settori sovracarotidei. Attualmente (Agosto 1991), il Piancastelli soffre di una modica ipertensione essenziale.