La relazione che segue costituisce un ulteriore studio sull’unico medium che da ben 45 anni sisottoponea ricerca scientifica.
Rimasto anonimo per sua volontà fino ad aprile 1991, Corrado Piancastelli, napoletano dinascita edi residenza, è noto in Italia per unastraordinaria trance ad incorporazione che produce vocedenominata “Entità A”, diventata ormai mitica negli ambienti della parapsicologia per l’altissimo contenuto socio-filosofico del suo messaggio (ad oggicirca 3000 oredi sedute registrate e almeno10.000 pagine trascritte: un archivio in continuo accrescimento).
L’anonimato, durato dal 1945 (epoca d’inizio della medianità – il medium è nato nel 1930) ècessatocon il libro “Ilsorriso di Giano” in cui l’autore, appunto Piancastelli, rivela di essere il famoso eanonimo medium dell’Entità A.
Attualmente Piancastelli è presidente della Fondazione ISUP (Istituto di Socio-psicologiaumanistica e Psicoterapia), ha fondato la scuola Superiore di Parapsicologia Umanistica, ha direttoper 20 anni una prestigiosa rivista letteraria ed una rivista di psicoanalisi, è autore di una dozzina dilibri, ha ricevuto premi letterari e per duevolte il Premio Cultura della Presidenza del Consiglio deiMinistri.
Ora è anche presidente del CIP-Centro Italiano diParapsicologia: è giornalista, poeta ed ha unlungo curriculum come psicoterapeuta e operatore nell’ambito del disagio giovanile e delletossicodipendenze
L’attività del Piancastelli deve essere sottolineata perché in tal modo si capisce come la trance noncostituisce una risposta a frustrazioni né realizza compensazioni, dal momento che se l’anonimato,volutamente e pervicacemente perseguito, haimpedito a Piancastelli per quasi cinquant’anni digrandissima medianità qualsiasi forma di gratificazione nell’ambito parapsicologico, ne ha consentito altre nel campo psicologico-letterario.
Non c’è quindi alcun dubbio che, in queste molteplici direzioni, e tenuto conto della personalità sociale del soggetto, la medianità di Piancastelli è sicuramente tra le più importanti del secolo nonsolo per i contenuti del messaggio, ma perché il Piancastelli è l’unico medium ad essersi sottoposto a ripetute indagini scientifiche.
E’ da precisare che Corrado Piancastelli si autoinduce uno speciale stato di “trance profonda”seguita da totale amnesia rispetto a tutto quanto accade durante la trance. Questa duradai 60 ai 120 minuti ed è preceduta da intensa polipnea.
Alla fine della trance il Piancastelli si sveglia come da un sonno normale e avverte una moderataastenia, nonostante l’evidente lungo stress.
Questo fenomeno si ripete dal 1945 ad oggi, sempre con le stessecaratteristiche, e in tutti questianni senza alcuna variante del comportamento di trance e di voce.
E’ opportuno aggiungere che la durata o anche l’intensità dello stress ma non la qualità dellacomunicazione verbale dell’Entità A – è dipendente dalla qualità dei presenti (numero, personenuove, tensione nel gruppo, stanchezza di qualche partecipante) e cessa appena subentra la voce,completamente diversa da quella del medium, che sin dal 1945 si è autodefinita come “Andrea” o più brevemente come “A”.
Inoltre dopo la voce dell’Entità A si possono manifestare anche altre voci, tutte diverse tra loro,ciascuna delle quali egualmente precedute da nuovecrisi respiratorie.
Questa “Entità A” o Andrea, appellata, tra l’altro, come “maestro”, sicaratterizza per l’altocontenuto filosofico-concettuale della sua dottrina che supera qualitativamente la logica del mediume quella dei presenti.
Ne deriva che lo studio si trova a dover esaminare due aspetti insiti nello stesso fenomeno: quello puramente fisico e quello dei contenuti che tuttavia non attiene a questa commissione.
Sotto il profilo psicologico è necessario aggiungere che Corrado Piancastelli è una persona stabile ed equilibrata, priva dei più comuni sintomi nevrotici ed esente da patologie cerebrali così come èstato confermato dal test di Rorschach.
A questo punto è necessaria una digressione, forse non peregrina benché anomala per unaricercascientifica, per trasmettere a chi legge lo stato d’animo della commissione nel corso dell’analisi delcaso Piancastelli, con la necessità di chiarire anche a noi stessi il rapporto tra ciò che ci è noto in quanto medici e il reperto in atto. Questa relazione sul particolarissimo stato modificato dicoscienza chiamato “trance ad incorporazione” ha avuto, finanche nello stendere la relazione, unagestazione travagliata.
Nata in un primo tempo con l’intento di rilevare esclusivamente il comportamento cardio-pressorio del medium nelle varie fasi (stato induttivo, stato dialogico, risoluzione, ecc.) e completare, così, lericerche già effettuate su Piancastelli negli anni passati, abbiamo invece trovato relazioni econnessioni così ampie da configurare una fenomenologia che lascia dubbiosi se assegnarla alla fisiologia o alla fisiopatologia.
Ossia, dati certi parametri (che in altre condizioni fenomenologiche potrebbero essere contrastanti ed indicativi di disreattività ormonica o mentale) qui si delinea un quadro che è probabilmente indicativo di un gruppo di fenomeni a se stanti e significativi.
Tra l’altro la perfetta lucidità e la complessità della risposta (cioè la voce e i contenuti dell’EntitàA), nonché la perfetta salute mentale del medium, fanno ritenere che tutto quanto si verifica debba assegnarsi all’area della normalità proprio nel senso di non ritenere il fenomeno in atto come un prodotto patologico, almeno per come noi intendiamo, nella scienza medica, la “patologia”.
Le connessioni a cui si fa riferimento sono neurologiche, umorali, biochimiche, elettroencefalografiche, nonché mentali ed emotive che tuttavia, in questa sede, non prendiamo inconsiderazione.
Si è invece preso in considerazione lo stato alterato della trance ad incorporazione, intendendo conciò un fenomeno che, almeno riferito a Piancastelli, si ripete con modalità costanti da molti decenni,così da poterne descrivere a chiunqueil controllo e la constatazione.
I parametri esaminati sono, peraltro, difficilmente collocabili in unascala virtuale di valoridescrittivi.
Tuttavia, sia per la formazione culturale che per contingenza, si è preferito partire da considerazionibiofunzionali e neurofisiologiche, le più facilmente osservabili.
La trance tout-court è un fenomeno storico e ubiquitario antichissimo.
Antropologicamente non ci risulta che esista cultura senza tale fenomeno.
Questo è il primo inoppugnabile elemento a disposizione, descritto da storici, religiosi, poeti,filosofi e anche da ricercatori.
Ciò costituisce un dato consistente e granitico anche in senso matematico: vale a dire che non correl’obbligo di dimostrare l’esistenza, essendo la trance un fenomeno statisticamente accertato, benché vada dimostrata ogni singola medianità a cui si riconnette la trance.
Il secondo dato inoppugnabile che emerge dalla bio-comparazione è il seguente: nessuna specie animale superiore presenta la trance nel proprio bagaglio naturale.
Le specie che possiedono il meccanismo della letargia vanno incontro ad un rallentamento del lorostato di veglia naturale, non ad un’alterazione. Al contrario, nella trance, molti fenomeni ed elementi psichici vengono accentuati, con andamento costante riguardante la totalità degli individui e non solo il caso sporadico.
Il terzo dato costante, già precedentemente accennato, è costituito dall’impossibilità da parte di un agente esterno, di provocare stati alterati di coscienza senza ricorrere all’azione meccanica (nei casi traumatici) o all’ipnosi (nei casi di trance ipnotica). In quest’ultima forma, poi, conosciamo il limite qualitativo della trance stessa. Infatti il soggetto ipnotizzato parla di sé, cede la propria volontà di superficie senza mai violentare quella ontologica ed etica di profondità.
Questa forma è poi sui generis anche per altri aspetti, per cui dovrebbe essere relegata, come poi difatto accade, ad un capitolo autonomo degli stati alterati di coscienza e nessuna analogia può essere fatta con la trance cosiddetta medianica, specialmente con il caso in esame. Si desidera solo accennare che, ad esempio, Chertok (3) fa notare che l’amnesia nella trance ipnotica è un elemento variabile (esistono trance profonde senza amnesia) ed è constatabile solo al risveglio del soggetto.
Inoltre l’amnesia non è completa e può essere rimossa con l’intervento del terapeuta. Bernheim (1)ha messo in evidenza tale variabilità dell’amnesia e d’altra parte fu proprio questa constatazione a far concepire a Freud (9) la manipolazione del ricordo in modo da riportare alla coscienza fatti e rapporti dimenticati. Non c’è nulla di simile nella trance ad incorporazione di cui, peraltro, è impossibile qualsiasi manipolazione da parte dello sperimentatore o dei presenti.
Ci sembra di poter dire che i tre punti sopracitati comportino le condizioni comuni
Per il resto ogni stato alterato di coscienza svolge una funzione sua propria con caratteristiche peculiari. Per esempio, nella trance superiore di Piancastelli, che è poi il tipo di trance che qui esaminiamo, abbiamo un fenomeno intellettivo imponente, per cui gli aspetti fisiologici camminano simultaneamente a quelli intellettivi in un asimbiosi assolutamente nuova nella stessa storia sia della psicologia che della parapsicologia, benché ciò sia sicuramente accaduto anche per altri grandi fenomeni medianici o negli stati modificati di coscienza del passato, sia di tipo mistico che profetico.
Tuttavia, è questa la prima volta che una Commissione scientifica costituita esclusivamente da medici e quindi valida anche sotto il profilo professionale e giuridico (oltre al fatto di essere stata nominata da una Fondazione la quale è un Ente giuridicamente riconosciuto) esamina una medianità ad incorporazione che possiede le caratteristiche di esplicare, ad alto livello intellettivo, contenuti apparentemente rivelatori in contemporanea a fenomeni di stato modificato di coscienza. Infatti,l’originalità dell’aspetto intellettivo della trance di Piancastelli consiste nel fatto che questa Entità A parla con voce diversa dalla sua, come altro dasé e, superando qualitativamente la propria logica equella dei presenti, sembra giungere nell’essenza dove la metafisica si concretizza in una trama logica fino a coincidere con unacondizione reale.
A questo proposito ogni dubbio sembra però superato da un’analisi assolutamente originale nel campo parapsicologico.
Nel 1984, due specialisti fiorentini, l’Ing. Carlo Trama (già Direttore del comitato Scientifico dell’AISP, Associazione Italiana Studi Psicofonici) e la Dr.ssa Loredana Angelucci (psicopedagoga facente parte della stessa AISP), esaminarono il linguaggio dell’Entità A comparativamente con quello di Corrado Piancastelli, di Giorgio di Simone e, come modello istituzionale, dello scrittore Alessandro Manzoni.L’introduzione, nel test linguistico, di Giorgio di Simone fu motivata dalla continua vicinanza con Piancastelli, dal momento che il di Simone è stato per trent’anni Presidente del Centro Italiano di Parapsicologia di Napoli (dove si sono svolte le “trance” di Piancastelli ed effettuato lo studio del caso dell’Entità A).
Poiché qualcuno aveva avanzato l’ipotesi o di uno scambio telepatico fra Piancastelli e di Simone o di una influenza di quest’ultimo nel corso della seduta (ma smentita dal fatto che “A” comunica sindal 1946 e, successivamente, anche in assenza del di Simone), sembrò utile all’Ing. Traina e alla Dr.ssa Angelucci coinvolgere nell’analisi il di Simone stesso e altre”entità” dei maggiori centri italiani, nonché 9 scrittori di parapsicologia in modo da ottenere una campionatura comparativamente molto estesa.
Il risultato del sondaggio linguistico comparativo eseguito secondo i metodi della linguistica matematica evidenzia una estrema differenziazione tra l’Entità A, il medium, Giorgio di Simone egli altri oggetti in esame..
Differenziazioni fortemente superiori a quelle medie, per cui i due specialisti conclusero escludendo”che l’Entità A rappresenti una personalità secondaria del suo presunto medium, (vedere allegatoC.).
Resta da dire, al proposito, che l’analisi linguistica ha lo stesso valore delle impronte digitali e le individuazioni, comparazioni ed esclusioni hanno valore matematico.
Abbiamo intrapreso questa ricerca nella ferma convinzione che solo attraverso particolari stati di coscienza si esprime la capacità dell’uomo di sovvertire l’ordine costituito di natura e produrre la Storia, ma soprattutto giungere alla negazione di sé per concretizzare quegli scopi. E’ come se nell’uomo vivesse un’altra natura che lo separa dalle altre forme viventi in modo da permettergli la funzione creativa attraverso le brecce della coscienza alterandone la consistenza.
Pertanto, si deve convenire senza pregiudizio, che questi soggetti supernormali oltre che paranormali hanno una doppia natura così come probabilmente l’ha qualsiasi altro vivente anche senon la manifesta tangibilmente come nei medium autentici.
La fisiologia, fino ad oggi, ha cercato di precisare i meccanismi biologici della prima natura.
Il nostro compito è ora quello di analizzare i possibili co-fattori della seconda natura, senza venir meno (almeno finché è possibile) alle regole della comunità scientifica, ma anche senza eccessivamente restare invischiati nel metodo, qualora esso mostri la propria insufficienza a procedere oltre.