D. – Ma uno Spirito inevoluto, se ne avesse la libertà, in che cosa potrebbe danneggiare un altro Spirito ?
A. – Parliamo sempre in teoria. Di fatto è solo l’immaginazione che può rispondere a questo. Per esempio, con una prova di forza può impedirgli di raccogliere informazioni, conoscenze, disturbandolo continuamente, cioè tentando proprio di determinare un’oppressione di tipo mentale, spirituale. Cosi gli provocherebbe una serie di interferenze lungo il cammino delle esperienze Parliamo soltanto per assurdo, perché una cosa del genere non si verifica, neppure in Terra. Infatti, a qualunque Spirito che avesse il programma preciso di venire in Terra per disturbare o distruggere chicchessia, o di far del male deliberatamente, verrebbe impedita l’incarnazione. Nessuno Spirito può venire in Terra con un siffatto programma. Voi mi direte che in Terra ci vengono e fanno lo stesso dei guai. Si, dal vostro punto di vista, ma non da quello dello Spirito. Lo Spirito deve sempre avere l’intenzione, nell’incarnarsi, dí migliorare la propria posizione; è questa volontà precisa che autorizza l’incarnazione. Se, poi nell’ambito di quella stessa evoluzione si sa già in partenza (lo sappiamo anche noi) che finirà col fare una serie di guai, bene, questo è nella logica dell’evoluzione, questo non si può impedire.
D.- Eppure abbiamo visto un Gengis-kan, un Hitler che hanno distrutto interi popoli, fatte le cose più atroci; queste esperienze sono state fatte…
A. – Sì, certamente. Ma, vedi, per poter bene capire questo si deve risalire sempre al concetto classico di libertà e di esperienze che io chiamerei in progressione. È vero che vi sono Spiriti che sono venuti in Terra e hanno provocato danni immensi all’umanità, è però anche vero che, in base allo stesso principio di libertà naturale, di libertà spirituale, ne sono venuti altri, come il Cristo o Maometto, che hanno provocato del bene immenso all’umanità. A parità di condizione, sono egualmente autorizzati, per così dire, i due simboli, a venire in Terra, se, nel momento dell’incarnazione, mostrano di venire comunque in Terra per un miglioramento delle proprie esperienze. Se poi, venendo, sono caduti nella trappola della esteriorità dell’esperienza, per cui, il delinquente è diventato capo di stato e ha fatto dei danni e l’altro è diventato un santo e ha fatto del bene, questo non esclude il principio base della libertà d’incarnazione.
Bada bene, che di Spiriti elevati come Maometto, ad esempio, ne sono venuti in Terra molti, ma non hanno assunto le sembianze esteriori del santo o del profeta, e sono stati semplicemente dei bravi padri di famiglia, per esempio, buonissimi,incapaci di far male sia pure ad un insetto; ce ne sono stati tanti e tanti sulla Terra.
Ebbene, tra un uomo che è incapace finanche di alzare la voce su un altro simile per non umiliarlo e Cristo, in sostanza, dal punto di vista spirituale non c’è differenza. La differenza sta soltanto nel fatto che Cristo è venuto deliberatamente sulla Terra per quel tipo di esperienza o di missione, mentre l’altro è venuto per fare l’esperienza del padre dí famiglia.
Così, come di delinquenti della stessa forza di un capo di stato capace di uccidere milioni di uomini, ve ne sono molti nella vostra umanità. O pensate che coloro che hai citato siano gli unici campioni della Terra? Ce ne sono altri, i quali non uccidono milioni di uomini semplicemente perché non ne hanno la possibilità. C’e ne sono tanti, sulla Terra. Sono da condannarsi? Andiamoci piano con questa condanna.
In realtà, pur avendo provocato dei danni immensi, si tratta pur sempre di Spiriti inevoluti i quali non vennero in Terra con questa intenzione (nessuno li avrebbe fatti venire.), ma con quella, di migliorare la propria situazione. Venendo in Terra essi si sono poi trovati intrappolati in situazioni più grandi di loro, riversando l’immatuntà di fondo (questa incomprensione di umanità) sul genere umano, provocando dei danni immensi.
“Perché mai Dio non impedisce tutto questo?”. – mi direte voi – “Quando vi siete accorti che un determinato Spirito stava andando al di là delle esperienze comuni, perché non siete intervenuti per farlo tornare.? ” Certo, far morire una persona é un gioco da nulla, ma noi non consideriamo mai le questioni umane dal punto di vista dell’uomo, ma le consideriamo dal punto di vista dello Spirito: il punto è sempre questo.
Qui c’è l’incomprensione tra noi e voi, e ci sarà sempre.
Quando mi portate l’esempio di ebrei che sono stati massacrati durante la vostra ultima guerra (bambini, vecchi, donne uccisi a bastonate, messi nei forni crematori), io vi rispondo sempre che quegli Spiriti hanno fatto un’esperienza importantissima. Voi questo non lo capirete mai, ma è così. Perché vi assicuro che essere perseguitati, imprigionati, bastonati e trucidati, è per lo Spirito un’esperienza importantissima, anche se umanamente tremenda. In questa sintesi di vita lo Spirito ha motivo di capire veramente cosa vuol dire la materialità, la spiritualità, cosa significa l’invocazione a Dio, cosa significa la sofferenza spirituale e mentale. È dolorosissimo, io ne convengo, e vi assicuro che, immedesimandomi, se avessi potuto evitare tante cose io, come tanti altri lo avrei fatto, ma non sarebbe stato giusto; come non é giusto fermare un maremoto o l’eruzione di un vulcano, che pure travolge tutto. Anche lì nessuno interviene perché, ripeto, noi ci poniamo da un altro punto di vista.
D’altra parte, così dovremmo eliminare anche la morte, anche essa provoca continuamente danni: madri che piangono i figli, i mariti; figli che piangono per le madri. Come mai Dio non si muove a compassione e non elimina questa dolorosa morte che fa piangere la gente? Perchè essa è nella logica dell’evoluzione degli eventi. Per voi è dolorosa, ma per lo Spirito è una liberazione, siamo sempre li, questo è il punto. Per lo Spirito la vita non conta, è soltanto una provvisoria tappa dell’esperienza. Ed ecco perché voi potete morire nel vostro letto o avvelenati, oppure trucidati durante una guerra: è sempre morte, intendiamoci, è sempre lo stesso fenomeno della morte. La modalità è diversa, ma voi potete morire fra le sofferenze anche con una malattia, tra l’altro.
Il fatto che muoiano in massa uomini uccisi in maniera vile è un’esperienza di tipo psicologico che non ha nulla a che vedere con la morte, che è comunque un fenomeno della vita. Ed è a questo livello di esperienza psicologica che si ristabilisce proprio la funzione evolutiva della vita, la quale serve e questo scopo.
Poi, nessuno vi impedisce di pensare che migliaia e migliaia dí Spiriti siano venuti in Terra già consci di dover fare un’esperienza molto forte, e di averla accettata in partenza. Perché, a questo livello voi non sapete niente, non sapete che cos’è stato programmato. Qualche volta lo Spirito può programmarsi anche il tipo di morte; non è certo che avverrà proprio così, ma può essere nella sua intenzione voler affrontare questa esperienza in un certo modo.