SULLA BANALITÀ DI CERTI INTERVENTI SPIRITICI.

SULLA BANALITÀ DI CERTI INTERVENTI SPIRITICI.

D. – A proposito delle cosiddette “basse entità” le quali hanno ancora difetti del tutto umani come la gelosia, l’invidia, la piccola cattiveria ecc., sappiamo che esistono anche delle manifestazioni dell’oltretomba piuttosto banali, in modo tale che non giustificano la provenienza da uno Spirito, il quale avrebbe ben altro da fare, come meditare in se stesso ecc…

A. – Dunque, se mi è consentito, vorrei giustificare l’attività di questi spiriti, Naturalmente, mi riferisco ai fenomeni autentici, a spiriti che si muovono in queste condizioni così un po’ scherzose, un po’ inutili secondo la dignità di uno Spirito, tanto per parlare di dignità, di personalità dello Spirito.

Venendo a contatto con l’ambiente umano, come sapete, essi si sentono attratti a fare certe cose, a ripetere certi avvenimenti. Ma perché fanno così? Perché, attratti dall’orbita umana, e anche appesantiti dagli elementi umani di suggestione, di ambiente ecc., essi trascurano la propria realtà spirituale. Essi, direi quasi, “dimenticano” di essere morti, cioè vi sono delle parentesi durante le quali lo Spirito è trascinato nel vortice delle sensazioni umane e perde, sia pure provvisoriamente, la propria realtà, la propria verità, perde il contatto con la sua struttura spirituale e si ritrova provvisoriamente “uomo”. Tant’è vero che quando può agisce da uomo o sospinge gli uomini a comportarsi in un certo modo, con i cosiddetti fenomeni di invasione, di possessione. Quando uno Spirito non riesce a soddisfare certe esigenze psicologiche, che diventano addirittura traumatiche come in un individuo ossessivamente bloccato da un’idea fissa (sadica, per esempio) egli cerca di suggestionare un uomo a fare quella determinata cosa e attraverso quest’essere umano la sua tensione si scioglie, la sua ossessione cessa. Molte volte essi si sciolgono dopo molteplici prove, dopo molteplici azioni di questo genere. Direi che, in linea di massima, le attività di questi spiriti vengono sorvegliate e bloccate in tempo. Non sempre però ciò accade, perché questi spiriti sono comunque dotati di una propria libertà e di una propria autonomia, oppure perché essi sfruttano particolarmente, rapidamente individui deboli o predisposti a fare certe cose. È chiaro, essi scelgono individui predisposti, perché talvolta le esperienze di questi viventi finiscono col coincidere con quelle del disincarnato. Cioè, praticamente, il vivente finisce col fare un’esperienza e allora si lasciano passare queste entità. Sono valutazioni talvolta incerte, difettose, ma si tratta, come ben sapete di fenomeni molto rari.

D. – Penso però che spesso ci si porta oltre la morte quasi tutta la natura umana e non soltanto delle scorie, parlare di scorie è inadeguato…

A. – Voi in realtà non sapete cosa ci si porta, a voi appare soltanto il caso estremo. Comunque, si tratta di spiriti che non hanno abbandonato l’anima. Vorrei aggiungere un’altra spiegazione. Talvolta il fenomeno non è prettamente spiritico ma è animico, cioè si tratta proprio di quelle strutture vaganti dell’anima che, prima di disperdersi, possono entrare in contatto con sensitivi. Un’altra cosa è questa: spesso queste “anime”, indipendentemente dalla sorveglianza, vengono chiamate, evocate. Evocate in che modo? Anzitutto dai sopravvissuti, parenti, amici che le pensano, pensandole, sia pure involontariamente, essi danno a queste anime una certa forza o anche un certo diritto di avvicinamento, se vogliamo. Oppure sono chiamate da sensitivi, sensitivi involontari, medium, che sono tali e non lo sanno, sia pure piuttosto scarsi, ma comunque capaci almeno di forzare la barriera e di farle avvicinare all’ambiente umano. In terzo luogo vi sono altri individui, ed è più complesso, che hanno particolari tendenze o desiderio di fare certe cose e che in qualche modo cercano quasi una specie di aiuto invisibile, qualcosa che dia loro forza, coraggio, e tutto questo naturalmente alimenta questo fenomeno; le anime trovano allora l’elemento adatto per fare certe cose. Una volta tutto ciò veniva addirittura provocato, con la magia nera o con le cosiddette “messe nere”. Si tratta di fatti autentici. Qualunque medium può trasformarsi anche in un medium esclusivamente di tal genere, specialmente all’inizio, quando la medianità è in formazione. Ora, una volta, quando venivano fatte queste magie, queste messe nere, tutto l’ambiente si predisponeva proprio secondo un rito sacerdotale e succedeva quello che succedeva. Indubbiamente tanto più “basse” sono le entità (Ricordiamo che il Maestro Andrea per “basse” entità intende spiriti ancora inevoluti, ma rifiuta comunque giudizi legati a questa condizione, la quale rappresenta solo una fase provvisoria necessaria dell’evoluzione dello Spirito, una sorta di passaggio obbligato slegato da ogni valutazione di ordine critico e morale. – Nota del curatore.), tanto più riesce questo tipo di manifestazione.

D. – Ma tradotto nel linguaggio umano, ciò avviene come per un adulto che si trova tra i bambini, i quali pensano che l’adulto abbia una dignità, mentre egli gioca come loro.

A. – Sì, hai detto una cosa molto giusta, perché in fondo uno Spirito inevoluto è un po’ come un bambino.

Pag. 65 FASCICOLO CDX 3/1981 – ANNO 5

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