GLI ANIMALI HANNO LO SPIRITO?
D. – E’ un argomento controverso; se ne è parlato varie volte, ma, dato che hanno avuto anche piccole esperienze recenti, è riaffiorato con alcuni interrogativi.
Soprattutto anche per spiegarlo meglio a chi si avvicina adesso a queste cose.
E’ quello degli animali, cioè della loro sopravvivenza parziale, psichica, momentanea, e il loro ruolo nell’economia generale della Terra, con particolare riferimento all’uomo a livello strumentale o che rientra nelle infinite gamme di possibilità dell’universo.
Questo poi potrebbe avere un collegamento con quanto è scritto nella “Grande Sintesi” a questo proposito.
Nella “Grande Sintesi” addirittura si adombra una linea evolutiva generale con la crescita di un certo principio cosciente attraverso le varie forme.
A. – Il problema degli animali, che molte volte abbiamo affrontato, lo si può vedere in una maniera molto semplice. Stabiliamo innanzi tutto che l’evoluzione dell’animale è da intendersi come evoluzione della specie vivente animale, non del singolo animale, quindi non si può sovrapporre l’animale all’uomo da questo punto di vista.
L’uomo è un soggetto in evoluzione continua a livello individuale; l’animale può subire e subisce di fatto delle variazioni che sono a livello di specie e non a livello individuale.
Però, detto questo, va fatta un’eccezione: l’animale anzitutto non ha uno spirito, ma in determinati momenti può essere utilizzato da uno spirito in circostanze entro le quali lo spirito ha bisogno di una momentanea congiunzione con la Terra e l’animale è l’essere che gli è più facile raggiungere (e anche il tipo di animale, secondo quel che deve fare).
Che poi quest’approccio all’animale possa durare anche un tempo relativamente lungo è un problema marginale. In ogni caso attraverso l’animale lo spirito assume soltanto informazioni e quindi si tratta di una incarnazione passiva, non di una incarnazione attiva. Questa incarnazione passiva qualche volta può raggiungere delle forme mediamente attive, il che spiega perché molte volte qualche animale (in determinati momenti) sembra assumere degli atteggiamenti volitivi “umani” o effettuare delle attività che lasciano perplessi, tenuto conto che la cognitività della bestia è a livello puramente istintivo, non raziocinante, non temporalmente raziocinante, in ogni caso, e non può sapere esattamente cosa farà o cosa avverrà domani. L’uomo invece può saperlo, può progettarlo. L’animale ha naturalmente un passato, cioè ha una struttura animica, ha quindi una memoria animica, la cui sopravvivenza segue più o meno le stesse leggi di quelle animiche dell’uomo. Quindi siamo in questi termini della situazione, sembra anche abbastanza semplice, tutto sommato, senza necessariamente impostare alcuna filosofia.
D. – Più che altro ci chiedevamo se c’era questa continuità, cioè da forme di animali meno elevate, fino a quelle che sono più vicine all’uomo, che tu hai chiamato animali superiori; cioè, può avvenire che questo tipo di complesso animico primitivo si passi da una specie all’altra, dalle inferiori alle superiori arricchendosi via, via nel corso di passaggi?…
A. – No, non c’è questa trasmigrazione.Ma non c’è perché, in realtà, non c’è neppure per l’uomo. La struttura animica è una struttura che può essere utilizzata da un altro essere vivente, il che accade, magari anche per l’uomo come accade per l’animale, ma non c’è una regola; la struttura animica sorge con la vita, si forma con la vita, prima non c’era. Questo succede anche per lo spirito. Lo spirito prende, sviluppa o trova una struttura animica nel momento in cui s’incarna, dopo l’abbandona e non gli serve più.
D. – Si narra addirittura di un cane che prendeva il treno e rispettava le coincidenze, per andare nei posti giusti. Ci hanno anche scritto un libro…
A. – Comunque in animali superiori il fenomeno di cui vi dicevo ha una frequenza maggiore. La frequenza dipende da una serie di fatti; dalla disponibilità incarnativa generale, per cui se c’è in un determinato momento della vita della Terra una necessità di incarnazione maggiore e non ci sono i corpi corrispondenti, molti spiriti possono optare per esperienze frammentarie passive di questo tipo, quindi potete avere un aumento di questi fenomeni presso gli animali superiori; oppure, qualora in Terra ci fosse, per esempio, che so, una politica di diminuzione delle nascite, anche se solo in certe zone del pianeta.
Allora molti spiriti che dovessero fare certe esperienze in quella determinata parte del mondo, si trovano a non avere corpi disponibili.
Allora, ecco, molte di queste varianti che si verificano all’interno della Terra possono far aumentare la partecipazione animale ai fenomeni di cui vi dicevo, quindi ne potete osservare di più, anche perché generalmente questi spiriti preferiscono esperienze presso animali di tipo domestico, o comunque vicini alla civiltà dell’uomo, per ovvii motivi, si capisce.
D. – Forse l’osservano più liberamente. Gli uomini sono talmente presi nel giro delle loro leggi e convenzioni che magari…
D. – Ma in effetti, adesso, almeno qui in Italia, direi che quasi una famiglia su tre, quattro, ha un animalino in casa. E lo tratta come un piccolo bambino.
A. – D’accordo. …
Voglio aggiungere una cosa, che mi sembra altrettanto importante. Dico purtroppo che voi non avete molta possibilità di controllo o forse non ne avete affatto.
Prendiamo il caso degli animali domestici: ma esso sviluppa le qualità psichiche vicino all’uomo, così come le svilupperebbe un qualsiasi essere umano.
L’animale libero ha minori possibilità di sviluppare queste qualità “umane”.
L’animale domestico aumenta la sfera di potenzialità psichica e diminuisce quella istintiva.
Non a caso gli animali che vivono nelle case “rallentano” i propri istinti, li indeboliscono e possono finire col perderne definitivamente alcuni.
Il tipo di alimentazione umana e non più animale, il tipo di attività, i ritmi giorno/notte che si associano a quelli dell’uomo, le abitudini umane, l’osservazione dei movimenti, sono tutti elementi imitativi per l’animale, il quale, non dimentichiamolo, dal punto di vista cerebrale è strutturato come l’uomo; cioè il cervello dell’animale è come quello umano, con le sole differenze, ovviamente, di sviluppo corticale che è estremamente piccolo nell’animale e più grande nell’uomo.
Però è da tenere presente che molti uomini hanno strutture corticali un po’ simili a quelle degli animali, quindi ci sono uomini che somigliano, sto parlando proprio dal punto di vista cerebrale, a determinati animali.
Inoltre, l’intelligenza non è dovuta soltanto allo sviluppo corticale, ma a tutto l’insieme del ritmo bioelettrico quando è assecondato da ritmi dall’esterno; quindi tutta l’attività esterna, in una casa, agisce sul ritmo cerebrale creando nuovi circuiti.
Dunque, non a caso, l’animale sviluppa alcune qualità, il che significa che molte produzioni di intelligenza sono produzioni naturali, senza che necessariamente si debba pensare a uno spirito, perché l’attività cerebrale dell’uomo non è dovuta allo spirito, ma al cervello; cioè, l’uomo potrebbe vivere senza lo spirito, semplicemente col suo cervello.
A parte il fatto che poi se ne vedrebbero gli effetti, d’accordo, nel tempo, ma il cervello ha delle sue proprietà intellettive, che non necessariamente devono far pensare allo spirito, altrimenti l’equazione intelligenza/spirito sarebbe semplice e già risolta.
Invece le cose non stanno così.
Dunque bisogna stare molto attenti, diciamo che ci sono processi di assimilazione e di identificazione da parte dell’animale, inconsapevolmente, nei confronti dell’uomo; perciò, prima di lasciarsi andare a supposizioni che possa esserci uno spirito, bisogna naturalmente pensarci bene.
Hai qualche video di quella? Mi piacerebbe vogliono per scoprire maggiori dettagli alcune informazioni aggiuntive.
Maramures Grazie, buona giornata!
Video di quella ? Quale video ?