(Da: Capisaldi teorici della dottrina dell’Entità “A”, redatti da Corrado Piancastelli, gennaio 1994, CIP, Napoli)
1) ESISTE SOLO DIO: NON ESISTE IL MALE
Ciò che definiamo «male» è solo un aspetto immaturo dell’unica proiezione possibile, cioè il bene. Entrambi i termini bene/male hanno, però, significati e simboli umani. Nella realtà universale non è concepibile un anti-Dio e, di conseguenza, il diavolo non può esistere. Se esistesse sarebbe stato concettualmente creato dallo stesso Dio che sarebbe, a questo punto, l’unico responsabile del male: infatti nulla può esistere (neppure l’antitesi) che non sia prima stato in Dio. Il diavolo sarebbe stato creato, quindi, dallo stesso Dio, ma dovremmo, allora, ammettere che nella mente di Dio albergherebbe anche il principio del male: e questo è impossibile.
Se è vero che Dio emana lo spirito indipendente e libero allora nella sua libertà questo spirito può decidere anche di compiere il male. Ciò non significa che nella mente di Dio albergherebbe il principio del male, significa che Dio ha accettato l’esistenza del male pur di emanare spiriti indipendenti da se stesso e liberi di autodeterminarsi.
Inoltre, che i diavoli esistano, lo vediamo tutti i giorni coi nostri occhi.
Non è una prova sufficiente?
Magari un giorno diventeranno santi, ma adesso non lo sono.
Il male è un modo di essere del bene e non esiste come valore assoluto: è un bene applicato male, è un bene usato male, cioè usato erroneamente; è una capacità della propria intelligenza, della propria volontà. Queste facoltà vengono usate male, non in nome del male, ma danno ciò che è chiamato male e che non esiste e che non potrebbe esistere come valore assoluto se ammettiamo l’esistenza unica di Dio