(Nel testo non appare la data della comunicazione. – Nota del curatore.)
D. – Cos’è l’amore in Terra?
A. – In Terra avete complicato le cose con tutte queste suddivisioni: amicizia, amore, affetto, simpatia, e non so quanti altri termini potreste suggerirmi! Poi, naturalmente, al contrario: l’odio, l’antipatia, l’inimicizia… sono tutte sfumature, praticamente, di un sentimento d’interesse reciproco, sono in effetti sempre la stessa cosa: l’interesse reciproco, il piacere di stare insieme che assume intensità variabili e che, di volta in volta, avete chiamato amicizia, amore, affetto. Però, io non sono naturalmente tanto superficiale da ritenere che vada bene quello che ho detto. Cioè, io so benissimo che voi una differenza la fate, anche nel rapporto tipico tra due persone. Per esempio, voi dite: se vi sono rapporti sessuali tra un uomo e una donna non si può parlare di amicizia, ma di un’altra cosa; sarà una passione, sarà un amore, sarà – non so – un’attività coniugale, extra-coniugale. Naturalmente sbagliate. Da me non potete pretendere una risposta conformistica di tipo umano; per me la questione del rapporto fisico tra un uomo e una donna non esiste come problema, perché è uno pseudo problema creato da voi.
Voi avete stabilito che un uomo e una donna, per esempi, debbano avere rapporti fisici dopo aver contratto matrimonio, nell’ambito della “legge”, sicché tutte le altre cose fatte fuori di questo rapporto legale hanno definizioni più o meno varie, secondo i popoli, secondo le tradizioni, secondo la “morale”, la consuetudine o le religioni correnti. È una cosa che non esiste, naturalmente. Io devo soltanto dirvi che un uomo e una donna stabiliscono rapporti d’interesse e in quest’ambito stanno insieme. Che facciano o non facciano ciò che loro aggrada non ha alcuna importanza. Ha importanza soltanto la sincerità, l’onestà nel reale interesse di stare insieme. Naturalmente essi possono amarsi, possono volersi bene, possono anche non amarsi nel senso che intendete voi, cioè con la grande passione che offusca e fa battere il cuore, e che altro non è se non un fatto puramente emozionale del sistema nervoso. Il cuore che batte più o meno velocemente è un fatto puramente fisico.
Diciamo che l’amore è una cosa diversa, che esso prescinde da tutte le definizioni che avete dato di questo sentimento, cioè l’amore è veramente un trasporto verso l’altra persona o più persone, o l’umanità intera, e non ha, dunque, alcuno scopo preciso, in realtà. Cioè, a questo punto, esso è indefinibile, perché diventa niente altro che un desiderio di dare il bene; di darlo a tutti i livelli, inteso anche come bene economico, come piacere fisico, come bene culturale, cioè è veramente il darsi agli altri, a un altro o a un’altra, a una persona sola. Ma “dare” senza alcuna riserva mentale, mossi soltanto dal proprio naturale istinto, psichico e fisico, e a questo punto non riesco a trovare nessuna delle regole umane, perché le regole umane cancellano questo sentimento, lo deformano, lo portano nell’ambito di un’”organizzazione” dei sentimenti. Ecco che l’uomo allora, in base a questa serie di regole, rinuncia a una parte di queste manifestazioni per il rispetto sociale, per aderire alle norme della vita umana, e finisce col deformare e rendere ragionato e programmato anche quello che dovrebbe essere un sentimento naturale e spontaneo.
Perché non può esistere calcolo a questo punto; non si può riconoscere l’inizio di un amore programmandone lo sviluppo, e invece voi siete già costretti a farlo, nel momento in cui, ragionando d’amore, pensate all’organizzazione di esso sul piano del rapporto umano, familiare, sul piano della liceità, e voi lo razionalizzate in maniera tale da fargli perdere quella spinta iniziale che è bella in sé, perché non ha calcolo, non ha niente. Questo tipo d’amore è solitamente considerato male nella vostra società, lo so benissimo, perché la vostra società è fatta di una serie di regole per cui tutto va rispettato in un certo modo.
Io naturalmente di fronte a questa organizzazione sociale non so che dirvi; forse avete ragione voi, in un certo senso, perché avete disciplinato la vita umana, l’avete resa, diciamo, meno anarchica, l’avete portata entro una serie di leggi economiche, familiari, sociali e ciò, naturalmente, perché vi sono responsabilità, l’educazione dei figli ecc… e anche questo è giusto, ma non c’è alcun dubbio che l’aver regolarizzato la cosa più naturale che l’uomo avesse, ha finito col far cessare quel tipo d’amore a cui penso, e se talvolta esso ancora si manifesta, viene preso per esempio e decantato dai poeti e dagli scrittori.
Questa è la forma di amore giusto, non il vostro…